Dopo 14 anni i Verdi tornano in Parlamento con un’alleanza elettorale con Sinistra Italiana, che ha ottenuto in Toscana uno dei migliori risultati a livello nazionale. Come si è raggiunto questo obiettivo, considerando anche il fatto che Europa Verde si è presentata per la prima volta alle Regionali due anni fa dopo un commissariamento?

Siamo in una fase di forte costruzione e queste elezioni arrivano a confermare questo dato, ci stiamo espandendo sui territori, stiamo ricostruendo con forza una struttura regionale e cerchiamo di stare tra la gente e le vertenze più importanti. Siamo ovviamente ancora insufficienti per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero quello di diventare un partito di governo a 2 cifre che possa finalmente determinare le politiche di questo Paese. Torniamo in Parlamento dopo 14 anni di assenza, ma è già un nuovo ecologismo che si affaccia alla politica molto più pragmatico e concreto, pronto ad affrontare le sfide che questa crisi climatica ci pone. C’è tanto da fare e questa campagna elettorale ci ha avvicinato ai più giovani, che spero vivamente possano entrare a far parte delle nostre fila; abbiamo bisogno della forza del futuro.

Nonostante l’ottimo risultato il Paese viene consegnato a una Destra estrema che punta a togliere diritti alle persone. Come si può fare opposizione a questo? 

Allora io vedo non solo una destra che punta a togliere diritti fondamentali o cercare, spesso in modo maldestro e triviale, di negare la trasformazione che il mondo ha già fatto concretamente, ma osservo un tentativo forte di mantenere lo status quo e puntare sull’ Italia delle lobby a discapito dell’Italia dei territori. 

Noi dobbiamo ripartire da qui, dai territori, dalle problematiche locali troppo spesso inascoltate dalla politica di palazzo, che risulta sempre molto lontana e scollata dalla realtà. Quindi penso che la vera opposizione non sarà tanto attraverso slogan ormai vetusti, ma nel creare sempre di più questa contrapposizione, mettendosi dalla parte dei territori, che molto spesso nelle loro richieste sono anni luce avanti alle proposte di molti partiti politici. Si deve oggi contrapporre una Politica che si basa sulle idee chiare, sulla trasparenza dei metodi e dei linguaggi, sul rapporto strettissimo fra proposta e cittadinanza. Quindi ciò che nel centro sinistra non si fa più e non si è più fatto da troppo tempo, creando un vuoto pauroso che è stato riempito da proposte vuote che ci fanno perdere tempo, da ore ed ore di dibattiti sul niente perché mancano argomenti. Peppa Pig docet. Ma soprattutto dobbiamo saper contrapporre una diversa visione di futuro, puntando ad una società di comunità che abbia il Buon Vivere come obiettivo. E questo non è solo possibile, ma anche necessario per affrontare le sfide presenti e future. 

Si può portare avanti l’ambientalismo e le lotte di Europa Verde visto anche che Fratelli D’Italia, per esempio, si dice contraria al rigassificatore a Piombino? Come si combatte il falso ambientalismo e come si dimostra che il vostro ambientalismo è cambiato e legato anche alla difesa sociale?

Allora io penso che laddove si trovano posizioni ambientaliste o ecologiste non dobbiamo tanto andare a vedere se sono vere o false, ma accoglierle e andare avanti, anche quando come nel caso di Piombino la posizione era solo interessata perché il Sindaco è di Fratelli D’ Italia. Personalmente accolgo sempre con benevolenza quando forze politiche vengono sulle nostre posizioni qualunque sia il motivo, perché siamo connessi con l’emergenza ambientale e sociale. Io sicuramente non appartengo al mondo dei Verdi di anni fa, io provengo dalle battaglie ambientali ed ecologiste, dalla difesa del territorio. Penso però che un ecologismo sano vada da sé verso la giustizia sociale ed ambientale, anche se deve rimanere chiaro che c’è una forte priorità, ovvero la lotta alla crisi climatica, anche perché, come ripetono sovente i Fridays For Future, se perdiamo quella battaglia non ve ne saranno altre da combattere. 

Penso inoltre che sia giunto il momento della complementazione, ovvero che molti ecologisti, smettendo di fare troppi distinguo, convergano su questo progetto che ha dimostrato di poter camminare con le sue gambe e che oggi ha 16 parlamentari e si va sempre più rinforzando e strutturando. Abbiamo bisogno di lavorare su due piani distinti: uno è la nostra relazione con l’ambiente e gli ecosistemi, dove dobbiamo capire di non essere al centro di tutto e passare da essere dominatori a custodi e l’altro è il piano sociale dove serve urgentemente un Nuovo Umanesimo che fondi una società dove le necessità umane, la difesa dei diritti, l’istruzione e la sanità gratuite per tutti e di buon livello siano valori centrali. 

Che ruolo vuole giocare “Alleanza Verdi Sinistra” nei confronti del Pd e di tutte quelle forze che se si fossero alleate oggi forse la Meloni non avrebbe una maggioranza così schiacciante?

Sono seriamente convinto che debba aprirsi una fase di riflessione all’interno di tutto il centro sinistra e forze affini che hanno programmi e visioni simili. Spero che “Alleanza Verdi Sinistra” si ponga in questo come costruttore di ponti e dialogo oggi più che mai necessario per compattare un fronte comune. Certo sono sempre più convinto che se il PD sceglierà invece di andare verso le posizioni del cosiddetto Terzo Polo scollerà ancora di più il legame con i suoi elettori, che come abbiamo visto è già molto logoro. Mi auguro quindi, e lavorerò per questo, che si vada verso una direzione di avvicinamento tra chi pone al primo posto la giustizia sociale ed ambientale. Non abbiamo più tempo.

Questo risultato importante in Toscana può portare ad aprire un dialogo con il Presidente Giani, che non ha mai sentito le lotte ambientali come sue – penso alle Alpi Apuane e alle tante altre vertenze regionali – nonostante sia stato eletto anche con i voti di Europa Verde. Che messaggio si lancia a Giani, a Nardella ed al PD toscano?

Domanda molto importante: io penso che oggi Giani abbia in mano un ruolo importantissimo per il Csx, essendo il governatore della Regione che più ha tenuto davanti alla valanga di consensi alla destra. Parto dicendo che le tematiche ambientali sono sovente fuori dalle agende politiche della maggior parte delle forze politiche. Su questo siamo indietro rispetto all’ Europa: invece di vedere le grandi opportunità economiche, ambientali e sociali di questo momento storico, si interpreta la transizione come “un bagno di sangue”, come ha affermato anche il ministro Cingolani. Giani ha davanti un bivio importante: scegliere di barricarsi puntando sulle forze del terzo polo, scelta per me perdente, o innovare e scegliere altre strade. Sarebbe in questa emergenza un vero segnale, riportando la Toscana ad essere un faro guida della nazione, ruolo che ha sempre avuto nella storia.