Una catena umana che avvolgerà il Parlamento inglese. Lo stesso Parlamento da cui da un suo ministro, Priti Patel ministra dell’interno, è partita la firma per estradare Julian Assange negli Stati Uniti. Uno Stato colpevole di voler far tacere un grande uomo che ha avuto l’onestà anzitutto, e il coraggio di denunciare al mondo i crimini di guerra, le torture che lo stesso Stato voleva e vuole far passare come segreti di Stato.

I segreti di Stato possono esistere soltanto per proteggere le comunità, gli aeroporti, i punti nevralgici di un Paese. Non possono certamente servire a nascondere genocidi, uccisione di civili inermi e torture attuate in carceri disumani e orribili come Guantanamo. Julian Assange ha denunciato tutto questo, scatenando la vendetta degli Stati Uniti che, appoggiandosi a storici alleati come il Regno Unito, vogliono porre fine a un testimone scomodo che li ha denunciati al mondo. Julian Assange, svolgendo coerentemente il suo lavoro di giornalista d’inchiesta, ha prodotto documenti come il video “Collateral Murder” che smascherano la falsità ‘delle guerre missione di pace’. Fa così ben comprendere a noi comuni mortali come le guerre siano strumenti economici terribili per piegare e umiliare popoli, sottoponendoli al dominio.

L’ 8 ottobre 2022 anche da Reggio Emilia partirà una rappresentanza del Movimento Free Assange Reggio Emilia per incontrare e intrecciare le mani di tutte le persone dei Movimenti Free Assange del mondo. Per dire basta alla segregazione totalmente ingiusta che viene attuata nei confronti di un professionista coerente al proprio lavoro e fedele ai valori fondanti l’essere umano. Dice Julian Assange: “ Gli uomini capaci e generosi non creano vittime, si prendono cura di loro.”

Ci sarà il concentramento di migliaia di persone che circonderanno le Camere del Parlamento di Londra per dire NO all’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Anche i membri del National Union of Journalists si uniranno alla catena umana. In questi giorni tante associazioni e istituzioni hanno inviato la loro adesione e solidarietà. Invitiamo tutti e tutte ad unirsi in modo simbolico e reale a sostegno di Julian Assange che è concretamente in pericolo la sua vita.

E’ dal 2010, da quando Julian ha deciso responsabilmente, di rendere pubblici i documenti che certificano i crimini degli Stati Uniti e non solo, che viene torturato e da 3 anni subisce una carcerazione ingiusta in un istituto carcerario di massima sicurezza a Belmarsh, Londra. E ora l’estradizione dove in un processo ingiusto per un professionista della stampa, gli verranno comminati 175 anni di carcere per tutti i capi d’imputazione che il tribunale americano si è impegnato a costruirgli addosso adottando, pensate un po’, l’Espionage Act del 1917, decreto costruito per la 1° guerra mondiale, per impedire che membri dell’esercito americano passassero informazioni militari agli avversari. Si tramuta così il lavoro investigativo di un professionista in spionaggio, in spia. Un allarme da drizzare i capelli.

Mentre vogliamo salvare Julian a tutti i costi, non possiamo non rivolgere un pensiero accorato e preoccupato alla libertà di espressione e di stampa che verranno meno in tutto il mondo se questa vergognosa tortura ad Assange non verrà fermata. Chi riferirà più notizie scomode e scottanti la cui pubblicazione è fondamentale per la libertà di ogni persona e Paese?! Si deve evitare l’estradizione negli Stati Uniti a tutti i costi, da parte dell’Europa che ha fatto dei diritti umani il suo ideale fondativo. Anche il trattato di estradizione USA/Regno Unito del 2007 afferma chiaramente: “L’estradizione non è concessa se il reato per il quale si chiede l’estradizione è un reato politico” e questo è un caso esemplare di reato politico. 

Assange non può ricevere un percorso equo negli Stati Uniti, l’ostinazione con cui l’America ha voluto l’estradizione dopo una persecuzione più che decennale non promette certo nulla di equo. Ricordiamo che Julian Assange non ha commesso nessun reato, ha svolto correttamente  la sua professione di giornalista d’inchiesta. È inoltre ampiamente accertato che gli incontri tra il fondatore di Wikileaks e i suoi avvocati siano stati intercettati e spiati dalla CIA durante il suo periodo all’ambasciata equadoriana commettendo un reato penale gravissimo, violando l’extraterritorialità di uno Stato sovrano.

Ecco perché l’8 ottobre è così importante. È la prima occasione ufficiale per mostrare quanto fortemente le popolazioni del mondo credano che questa estradizione sia totalmente ingiusta e crei un terribile precedente. Criminalizzare il giornalismo investigativo consente ogni altro tipo di repressione. 

Salvare Julian Assange è VITALE.

Movimento Free Assange Reggio Emilia