Amsi, Co-mai, UxU: le nostre statistiche dal 2020 sono più di 17 mila di cui il 25% all’estero e il 75٪ in Italia, di cui il 45% in modo clandestino.

Foad Aodi: ribadiamo la nostra richiesta fatta già tante volte in passato, un decreto nazionale che autorizzi la circoncisione rituale nelle strutture sanitarie e combattere quelle clandestine.

Cosi continua il Movimento internazionale transculturale interprofessionale Uniti per Unire (UxU) e le associazioni e comunità aderenti compreso l’Associazione medici di origine straniera (Amsi) e la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) a proporre ed illustrare i 10 punti dell’Agenda UxU Senza Frontiere, come proposta a tutto il mondo politico senza distinzione, per le elezioni del 25.09 auspicando di avere risposte concrete e non solo promesse.

Per quanto riguarda il punto della sanità e il diritto alla salute, continuiamo da anni a sollecitare l’urgenza di una autorizzazione nazionale per la circoncisione rituale nelle strutture sanitarie, con i nostri incontri di ministri, viceministri e esponenti delle regioni italiane. Le risposte sono arrivate ad oggi solo dalle regioni citando le nostre statistiche nelle varie delibere regionali e nessuna risposta dal Ministero della Salute.

“Ricordiamo le nostre statistiche nel 2018 erano più di 10 mila all’anno di cui la metà all’estero e l’altra metà in Italia, di cui il 35% in modo clandestino a casa per colpa dei prezzi e mancanza di strutture autorizzate. Annunciamo oggi le nostre statistiche dal 2020 sono più di 17 mila di cui il 25% all’estero e il 75٪ in Italia, di cui il 45% in modo clandestino a casa per colpa dei prezzi, del Covid e la mancanza di strutture sanitarie.

Per questo ribadiamo il nostro appello per tutte le forze politiche, che sono impegnate nella campagna elettorale, per poter tutelare di più la salute dei bambini musulmani e non e combattere le circoncisioni clandestine “fai da te”, chiediamo una legge nazionale per l’interesse di tutti. Cosi Dichiara e chiede il Presidente Amsi, Co-mai, Foad Aodi, già eletto 4 volte al Consiglio Direttivo dell’OMCEO (Ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri) di Roma e che ha affrontato questa tematica dall’inizio con determinazione e senza paura facendo un gioco di squadra con tutti i nostri movimenti, associazioni, comunità e le istituzioni regionali e nazionali combattendo ogni forma di individualismo e di chiusura.