Mandando armi e denaro per le armi all’Ucraina non aiutiamo gli Ucraini, ma li condanniamo a diventare vittime di un aggravamento della guerra; non puniamo Putin, ma criminalizziamo i 144 milioni di Russi e li spingiamo nelle mani dei gruppi neozaristi imperiali; non  rassicuriamo gli europei, ma li sprofondiamo in un guerra in casa, gettandoli in pasto ai nazionalismi brutali e a nuove profonde lacerazioni identitarie suicide.

Mandando armi e mercenari all’Ucraina non si promuove un sentimento di appartenenza ad una comunità che vuole vivere insieme ma si rafforza la schiavizzazione dell’Europa alle logiche belliche della potenza economica e della forza militare degli Stati Uniti, riducendo l’Europa a un continente la cui bussola è fissata da navigatori mondiali che difendono unicamente il loro potere globale.

Investire sempre di più per armare sempre più l’Europa e gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’india, a detrimento di altre spese obbligatorie per i poteri pubblici in difesa della salute dei loro cittadini è una forma avanzata di guerra alla giustizia, agli impoveriti del mondo intero, ai diritti universali alla vita, e rinvigorisce gli appetiti dei principali fautori di guerre che negli ultimi trent’anni hanno devastato il mondo fuori degli Stati Uniti e dell’Europa creando guerre e distruzione dappertutto (inutile citare la distruzione dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Siria, dello Yemen, della Libia?). Distruzione promossa e fatta da quegli stessi dominanti che oggi mandano armi e denaro e guerra all’Ucraina. Questa rischia di essere distrutta, cioè milioni e milioni di esseri umani saranno condannati a vivere, sopravvissuti, una tragedia esistenziale drammatica, diventare migranti. Certo, accogliere i migranti è fondamentale, ma lo è allo stesso tempo scacciare i dominanti che hanno promosso e ora alimentano la guerra.

I gruppi dominanti non vogliono andarsene. Non vogliono il benessere dei cittadini e dei popoli. Vogliono la crescita del Prodotto Nazionale Lordo, vogliono l’aumento dei dividendi, vogliono la perennità del loro dominio.

Inutile domandare loro di cessare la guerra. Non lo faranno. Da tempo hanno gettato alle ortiche la salvaguardia dei diritti degli esseri umani e dei diritti della natura.

Come si fa a credere che la grande maggioranza di un parlamento come quello italiano che ha votato le decisioni indecenti che sappiamo sia capace di cessare la guerra? Inutile poi pensare che il Congresso americano sia più capace di quello italiano !

Questi dominanti non hanno nessuna voglia di promuovere la giustizia. Ancora recentemente hanno proclamato che nessuno sarà lasciato da parte. Stiamo parlando delle lotta contro la pandemia da Covid19. Negli ultimi due anni hanno fatto esattamente il contrario, miliardi di esseri umani sono stati lasciati da parte per difendere i loro brevetti e i loro profitti.

Che fare ? Osare. Tocca ai cittadini di continuare a gridare, denunciare, proporre e battersi per la pace, mobilitandosi con tutti i mezzi nonviolenti per cacciare via i dominanti attuali, dal livello dei municipi e delle comunità territoriali ai territori nazionali e continentali, disobbedendo ai diktats dei potenti, mettendo fuori legge la finanza che alimenta la produzione ed il commercio delle armi (La Germania è la quarta esportatrice di armi al mondo), abolendo i brevetti privati sull’intelligenza artificiale, tagliando tutti gli aiuti alle ricerche ed alle imprese attive nel campo militare, denunciando la criminalità delle continue e sempre più micidiali guerre economiche che hanno spazzato via dalla Terra le parole pace, giustizia, fratellanza per cementificare le parole competitività, conquista, rendimento, stakeholders, produttività, digitalizzazione, robotizzazione, governance economica e sacralizzando l’individualismo, la meritocrazia, l’ineguaglianza e l’esclusione.

Solo i cittadini ed i popoli possono ribaltare lo stato attuale del mondo partendo dalla loro testa. Osare non è un atto sentimentale. Osare in favore di un mondo di pace e di giustizia è un atto audace di rispetto della vita degli altri. E’ un atto di capacità di andare contro i potenti, di lottare per i diritti di tutti. Significa mettersi in piedi in favore dell’Umanità concreta, della comunità di vita globale della Terra. Non vendersi al mercato dello CO², dell’intelligenza artificiale, dei brevetti sui vaccini, dell’energia nucleare…

Oggi gli Europei sono stati spinti a mettersi in ginocchio umano, sociale e culturale. Liberare gli Ucraini (e gli Europei, i Russi, gli americani USA…) significa abbandonare la posizione in ginocchio e marciare diritto in piedi. verso la giustizia per tutti in dignità ed uguaglianza., partendo dalla salvaguardia e la sicurezza globale dei beni comuni essenziali per la vita quali l’acqua, l’aria, i semi, la salute, l’educazione, l’alloggio e la conoscenza.

BASTA INGINOCCHIARSI DEVANTI ALLA FINANZA E AI PREDATORI DELLA VITA

Mettersi in piedi, Europei.