L’attacco militare russo all’Ucraina che sta portando violenza e lutti in questo paese risponde ad una politica di potenza armata in un secolo in cui la pandemia e i cambiamenti climatici sono invece le principali minacce ai popoli della terra.

Se la grave responsabilità di attaccare con missili e forze corazzate un paese indipendente riconosciuto dall’ONU è tutta ed esclusivamente del presidente russo Putin, non si possono ignorare gli errori compiuti da parte occidentale, in particolare dal presidente americano Biden. Nella lunga vigilia di minacce che ha preceduto l’aggressione russa, Biden non ha mai chiarito ufficialmente l’unico concetto che avrebbe depotenziato la posizione di Putin: al momento non è all’ordine del giorno l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Mai i paesi del Patto Atlantico si sono espressi su tale questione, così come mai i paesi dell’Unione Europea si sono pronunciati sull’ammissione dell’Ucraina nella U.E.

Per statuto il Patto Atlantico è un accordo militare per la difesa dei paesi aderenti e per la tutela della sicurezza regionale e non può né deve diventare altro da questo. Allo stesso modo l’Unione Europea non è una semplice zona di libero scambio né un cuscinetto tra superpotenze nella sfida a livello globale. Il governo italiano e tutti i governi europei devono ricordare che la U.E. ha senso in quanto è lo spazio di giustizia, libertà e sicurezza dei trattati che la istituiscono e l’embrione del futuro Stato federale Europeo.

Un simile scenario sarà possibile soltanto in un quadro di sviluppo equo, solidale, rispettoso dell’ambiente, di una politica internazionale fondata sulla cooperazione con gli altri popoli, di un esercito comune ispirato a una logica esclusivamente di difesa della popolazione, del territorio, delle istituzioni democratiche

Fabrizio Battistelli

Presidente di Archivio Disarmo