La solidarietà intorno al caso Emilio Scalzo non accenna a diminuire e anzi s’intensifica, dalla Val di Susa e ben oltre i confini con la Francia. E dopo che anche il Giudice del Tribunale della Libertà francese ha negato la settimana scorsa la richiesta delle misure alternative al carcere (in linea con i domiciliari di cui Emilio già godeva in Italia, in attesa di essere estradato), ecco l’annuncio di questa collettiva spedizione al carcere di Aix Luynes in Francia, che ci arriva dal Comitato Emilio Libero e che volentieri pubblichiamo.

Di questo incredibile e purtroppo non unico caso di “ingiustizia nella legalità” la nostra testata si è già occupata più volte: arrestato in pieno giorno il 15 settembre scorso per una presunta violenza a pubblico ufficiale francese, durante una manifestazione di protesta a Clavière il 15 maggio scorso, Emilio Scalzo si trova dal 3 dicembre detenuto al Carcere di Aix Luynes (alla periferia di Aix en Provence) in forza di un Mandato di Arresto Europeo che è risultato inappellabile, ma che impone non poche riflessioni sull’acutizzarsi della repressione di qualsiasi forma di solidarietà con i migranti a livello europeo.

Confortante registrare su questo fronte l’attiva partecipazione che i compagni di France Insoumise hanno fin da subito manifestato alla famiglia e ai compagni di Emilio, non solo rendendosi disponibili con iniziative di accoglienza per facilitare incontri e comunicazioni, ma soprattutto condividendo momenti di sensibilizzazione, sul fronte dei più fondamentali diritti umani oltre che ambientali, come sicuramente accadrà questo prossimo sabato di fronte al carcere di Aix Luynes.

Chi volesse partecipare alla spedizione troverà tutti i dettagli e i contatti nel comunicato e però si affretti: gli organizzatori segnalano che in pochissimi giorni le adesioni sono state così numerose da richiedere un secondo bus che si sta rapidamente riempiendo, oltre alle numerose macchine private.

Per chi vive a Milano e a Roma, segnaliamo le iniziative che si stanno definendo proprio in queste ore nella stessa giornata di sabato, rispettivamente davanti al Consolato Francese (lato Via Turati) e davanti all’Ambasciata di Francia (Piazza Farnese), entrambe alle ore 12 per poi confluire alle ore 14 con la manifestazione in difesa del popolo curdo e per la liberazione di Ocalan, già in precedenza convocata da Rifondazione e Sinistra Europea.

Sabato, ore 14 – Presidio al Carcere di Aix Luynes in Francia

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Il prossimo sabato 12 febbraio saremo in Francia, davanti al carcere di Aix Luynes, dove è detenuto Emilio Scalzo, un nostro compagno e fratello, attivista del movimento NO TAV e NO BORDER.

Emilio è stato colpito da un mandato di arresto europeo, richiesto dal tribunale di Gap e concesso dagli organi giudiziari italiani ed è prigioniero in Francia dal 3 dicembre 2021.

Durante una delle manifestazioni che da anni svolgiamo al confine del Monginevro, uno dei luoghi simbolo per denunciare la persecuzione degli Stati europei contro i migranti, Emilio è stato accusato di violenza nei confronti di un gendarme francese. Se il diritto alla resistenza ed all’autodifesa è un reato, noi tutti ci accusiamo di tale reato.

Ora è in carcere, in attesa di giudizio, secondo una misura di estradizione preventiva che non ha precedenti.

Il suo reato? Quello di solidarietà. Emilio è un uomo giusto e mite, che da anni è impegnato non solo nella salvaguardia dell’ambiente, ma anche e fortemente in difesa degli ultimi, donne, uomini, bambini che quotidianamente percorrono la Valle di Susa, con la speranza di potere giungere in Francia, dove molti hanno parenti e dove tutti sperano di trovare accoglienza e dignità. Non sono turisti, ma gente in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla rapina di risorse naturali, gente che cerca di autodeterminare il proprio destino, al di fuori dei confini a cui li hanno condannati il colonialismo e l’imperialismo di questo Nord del mondo che ora alza contro di loro i muri armati delle frontiere.

Sui nostri monti, là dove corre la frontiera armata, non è l’inverno a mietere vittime, ma la violenza della polizia e degli Stati che hanno già provocato la morte di almeno 9 persone, solo 2 da inizio anno. Per questi umiliati e offesi Emilio si prodiga da anni, concretamente mettendo a loro sostegno la sua mano forte e dolce.

Ma Emilio non è solo: con lui c’è il movimento NO TAV, c’è la Valle di Susa che il partito trasversale degli affari e della guerra vorrebbe degradare ecologicamente e socialmente a corridoio di transito dedicato a merci, capitali ed eserciti e negato alle persone. E ci sono coloro che lottano contro l’ingiustizia sociale, perché continuano a sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a chiunque, da qualunque parte del mondo.

Contro il potere che risponde ai bisogni con la repressione, per l’autodifesa popolare degli ultimi e dei perseguitati, contro la risposta carceraria nei confronti degli sfruttati e di chi lotta chiediamo l’impegno di tutte e tutti.

Vi invitiamo di partecipare con noi al presidio di solidarietà per Emilio e per tutti i detenuti, contro ogni frontiera.

Come partecipare:

Auto e bus:

Per chi lo desidera, possibilità di effettuare il viaggio anche con pullman in partenza da Bussoleno Sabato 12 febbraio, ore 07:00. Rientro in serata. Costo del viaggio 10 euro. Diverse macchine partiranno comunque insieme a noi. L’appuntamento è sotto il carcere di Aix Luynes alle 14.

Per info e per prenotare un posto sul pullman chiamare Mimmo +39 347 278 2814. Ricordiamo inoltre di controllare prima della partenza le regole COVID per entrare in Francia, disponibili sul sito Viaggiare Sicuri (https://www.viaggiaresicuri.it/country/FRA).

Il presidio su suolo francese è autorizzato tramite richiesta ufficiale.

Invitiamo tutti gli attivisti, le associazioni francesi e italiane a intervenire e a partecipare

In concomitanza con il presidio al carcere francese si terranno altre iniziative di solidarietà sotto i consolati e le ambasciate francesi in Italia (informazioni in aggiornamento)

Emilio libero! Comitato di solidarietà

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