Il rosa trabocca di immagini e messaggi, che sia un colore di moda per le donne sbocciato nell’Europa del ‘700 o un colore di salute per la campagna di sensibilizzazione sul tumore al seno per tutto il mese di ottobre (dal 1985 negli Stati Uniti finché non è diventata internazionale). La psicologia dei colori considera il rosa un colore calmante associato all’amore, la gentilezza, l’affetto e la compassione che sono di natura femminile. È anche un colore di pace, armonia, speranza e gioia.

Questo mese nelle Filippine il colore rosa assume un’altra sfumatura nei primi giorni della stagione delle elezioni presidenziali. Quello che è successo è che una donna ha dichiarato di candidarsi per la posizione più alta, l’unica rosa finora tra le spine. E l’ha fatto il 7 ottobre, circa tre giorni dopo che il colore è spuntato nella sua coscienza, vedendo nastri rosa legati da alcuni sostenitori fuori dal suo ufficio con un appello per la riluttante candidata a correre.

Leni Robredo annuncia la propria candidatura alla Presidenza delle Filippine per le Elezioni 2022.

Da quel momento è partita un’ondata di supporto per l’attuale vicepresidente Leni Robredo, più visibile nell’adozione, da parte dei sostenitori, del colore rosa negli abiti, post sui social media e attività dalle case ancora in lockdown per covid-19 o nelle strade con mascherine e protocolli di distanza sociale. Il rosa, in un attimo, è diventato il simbolo di attivismo e di speranza. Richiamando alla mente la storica Rivoluzione del Potere Popolare del 1986 contro il regime militare di Marcos, iconizzata nel nastro giallo e altri gialli, adesso il rosa riflette la protesta popolare contro l’attuale leadership del presidente Duterte, che tende all’autoritarismo ed è ampiamente sospettato di corruzione, più offensiva durante la pandemia. Serve anche per screditare il dittatore, il cui figlio Bong Bong tenta il revisionismo storico nella sua candidatura rivolgendosi soprattutto ai giovani elettori, così distanti da quegli anni oppressivi e abusivi di legge marziale sotto la dittatura.

Potere Rosa in tutto il Paese

Per proclamare il tandem dell’Opposizione – l’attuale vicepresidente Leni Robredo, una democratica convinta, avvocata, economista, ex legislatrice, e il senatore Francis Pangilinan per la vicepresidenza – sabato 23 ottobre una sfilata di automobili detta Caravan of Hope ha dipinto la città di rosa. Si sono contati 10.000 veicoli partecipanti in 50 città a livello nazionale, e oltre ai piloti, gente acclamante ai lati con lo spirito del kakampink (gioco di parole su rosa e un termine tagalog per parentela o solidarietà). I sostenitori felicissimi, alcuni appartenenti ai feudi degli avversari, sono apparentemente usciti da anni di repressione, finanziando con le proprie risorse le loro idee creative e di un’energia infinita. È un volontariato invidiabile, una dimostrazione di nuova forza per contrastare gli elementi persistenti di una campagna elettorale filippina: pistole, sgherri e oro.

È il nuovo Potere Popolare di oggi, una lotta determinata ma festosa dei cittadini per la candidata presidenziale che vedono molto rosea, non tanto per il colore quanto per il simbolismo che brilla nella sua persona e nei suoi precedenti di servizio pubblico.

Traduzione dall’inglese di Enrica Marchi. Revisione di Thomas Schmid.