Pubblichiamo la lettere indirizzata a Fabiola dal movimento No Tav, vergata dopo aver appreso la notizia che il  Tribunale di Sorveglianza di Torino ha disposto i domiciliari con divieto d’incontro: “Ora non sarà la libertà… ma sarà proprio fare ritorno a casa che aprirà nuovi orizzonti”

 

Cara Fabi,

ti abbiamo seguita in tutti questi mesi, da quel 31 dicembre 2020 che ormai sembra così lontano. Sono passati 9 lunghi mesi.

Ma non ci siamo mai lasciat*. Anzi ci siamo conosciut* e nuovamente incontrat*.

Come movimento No Tav abbiamo partecipato ai presidi alle Vallette insieme alle Mamme in piazza per la libertà di dissenso e da lì, ad un certo punto, abbiamo dovuto aggiungere anche il tuo nome ogni volta. Ma dentro quel chiamarti c’erano quella gioia e quella voglia di farci sentire, per davvero, di arrivare anche a te. Rivolgerci anche a te insieme a Dana e a tutte altre detenute e detenuti che potevano sentirci.

Così, ti abbiamo vista portare avanti questa dura esperienza sempre a testa alta, fin dall’inizio, passando per lo sciopero della fame per ultimo quello del carrello, passando dalla pesante routine quotidiana, alle tante volte che hai firmato gli appelli che riuscivano ogni volta a centrare nel segno, riportando con estrema chiarezza e lucidità quali fossero i problemi concreti e le condizioni di vita all’interno della struttura penitenziaria.

Cara Fabi, l’abbiamo imparato ormai fin troppo bene che il carcere non solo non serve, ma punta a toglierti tutto e di come, invece, anche tu sia un grande esempio di dignità e forza per tutte e tutti.

Ora non sarà la libertà, non ancora, ora inizia un nuovo percorso, anch’esso con diversi ostacoli, ma sarà proprio fare ritorno a casa che aprirà nuovi orizzonti. Ti aspetteremo sui sentieri della amate montagne della Valsusa.

E continueremo a sostenerti perché “si parte e si torna insieme”.

 

Buon ritorno a casa Fabi!!

 

Forza Fabi! Forza No Tav!

 

Tutt* Liber*!