Un’inchiesta pubblica indipendente a Malta ha dichiarato che lo Stato di Malta è responsabile dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia. Il rapporto punta il dito contro l’ex primo ministro, Joseph Muscat, e sostiene che ha protetto ministri ed ufficiali del suo governo quando Daphne Caruana Galizia li ha smascherati per corruzione.

Ma l’inchiesta va oltre. Afferma che i ministri di Joseph Muscat sono collettivamente responsabili per non aver agito quando i Panama Papers vennero alla luce. La loro mancanza d’azione, secondo l’inchiesta, ha creato un’atmosfera di impunità che ha dato ai loro amici negli affari e nella criminalità organizzata l’idea che non avrebbero subito nessuna conseguenza se avessero ucciso Daphne Caruana Galizia.

L’inchiesta ha condannato ufficiali corrotti della polizia che hanno volto lo sguardo altrove e hanno ignorato l’evidenza di cattiva amministrazione e corruzione e ha denunciato la vicinanza ambigua tra politici, grandi affari e malavita criminale a Malta.

Una serie di raccomandazioni per riforme legislative e strutturali include proposte per introdurre una legislazione anti-mafia nei libri legali di Malta, modellata sulla 416 bis del codice criminale italiano.

Il primo ministro Robert Abela, durante una conferenza stampa “ha chiesto scusa” alla famiglia Caruana Galizia per i fallimenti della Stato, dicendo tuttavia che l’assassinio non si ripercuote sulle famiglie maltesi. Ha ricordato come il suo governo, che aveva preso il controllo dopo le dimissioni di Joseph Muscat, avesse cominciato ad implementare alcune delle riforme proposte negli esiti dell’inchiesta.

Ma Robert Abela ha escluso qualsiasi dimissione all’interno del suo governo, anche se quasi tutti i ministri hanno fatto parte del gabinetto di Joseph Muscat e sono stati dichiarati, dall’inchiesta, colpevoli collettivamente per l’assassinio.

Dei dimostranti si sono riuniti a La Valletta, chiedendo che i risultati dell’inchiesta si trasformino in azione e chi è stato indicato come responsabile dell’assassinio ne subisca le conseguenze. Attivisti di un certo numero di ONG, capeggiati dall’organizzazione Repubblika, che lotta per lo stato di diritto, hanno richiesto al partito al governo, il partito laburista, di rimuovere e di denunciare l’ex primo ministro Joseph Muscat.

I dimostranti hanno chiesto anche che al partito laburista di non presentare come candidati alle prossime elezioni persone che sono state additate dall’inchiesta come responsabili per l’assassinio di Caruana Galizia.

Le elezioni a Malta si terranno nei prossimi 12 mesi e i sondaggi indicano che il partito al governo acquisterà una vittoria rassicurante e una conferma al potere per i prossimi 5 anni.

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