A volte la qualità compensa la quantità: un bel presidio nel pomeriggio di venerdì 4 giugno, un’ora e passa sotto il sole, mentre lungo l’imponente viale dei Missaglia si fermano le auto rombando. E’ la porta della zona sud di Milano, si è ancora nel Comune, ma a due passi, lateralmente si vedono le altissime piante del Parco Agricolo Sud, “il Ticinello”. Un incrocio, un semaforo: un enorme bruco lungo 6 metri si aggira e attraversa appena scatta il verde, cartelli, mappe di progetti appese e volantini che le famigliole pronte per la gita o i lavoratori che tornano nel loro hinterland dopo il lavoro raccolgono.

Il Comitato Difesa Ambiente di Zona 5 oggi è stato in strada, gridando sotto quel palazzo enorme voluto dal quel “sant’uomo” di Salvatore Ligresti, che riuscì a costruire 4 piani in più!! Se il progetto era per 10 piani lui ne costruì 14! Un mito. Qui i cittadini e le cittadine ricordano che vent’anni fa difesero con le unghie e coi denti la cascina Campazzo, dove ancora adesso ci sono le mucche a due passi dalla fermata della metropolitana! “Tore” ne voleva fare palazzi. Furono gli abitanti del quartiere a resistere.

Qualche anno fa il Comune si sveglia: la seconda cascina, Campazzino, bellissima, ma cadente e abbandonata, diventa sua, ma lì rimane.

Ne esce invece un progetto per fare “bellino” il parco agricolo ed ecco il primo lotto: camminamenti con materiale plastico sottostante, inutili colate di cemento per creare un’area didattica, lampioni accesi tutta la notte. E poi i lotti che aspettano: spese, soldi, col rischio davvero di “snaturarlo” (un esempio? I 156 alberi che vogliono tagliare, perché “disordinati”).  Il Comitato da tempo si batte per difendere il parco ed è composto soprattutto da donne (un po’ come a Peschiera Borromeo, ricordate?), che lo conoscono come le loro tasche. 30.000 firme raccolte e una presenza costante non sono sufficienti per essere interlocutori?

Ma perché questa continua arroganza e miopia di un Comune che va avanti per la sua strada, invocando a volte la “partecipazione” e appena questa è vera e sostanziale, la aborrisce come il fumo negli occhi?

Il Comitato oggi lo ha gridato forte, come ha gridato che quel pezzo di verde lungo la strada deve davvero diventare verde pubblico e il progetto di un distributore di benzina Q8, già rigettato dal TAR va accantonato per sempre.

La gente si ferma, ascolta, moltissimi, prendono i volantini anche dalle auto. Se li si invita a suonare il clacson in segno di solidarietà, lo fanno e alzano le due dita.

Ma se tutti quei soldi, dicono dal Comitato, il Comune di Milano li spendesse per ristrutturare la cascina Campazzino e la rendesse uno spazio pubblico? Pare invece che sia pronto a darla a privati. Eh già, la solita storia. Ma questo Comitato sembra proprio deciso a non mollare e dice che presto tornerà in strada. Il presidio ha funzionato.

P.S. Per la cronaca, visti i mutamenti climatici e le trasformazioni in corso, l’enorme bruco si innamora di una gigantesca medusa. Si rincorrono su e giù lungo le strisce pedonali e finalmente si incontrano. Una storia a lieto fine.

 

Video reportage di Andrea Mancuso