«Attraverso la lettura e la celebrazione della Giornata Mondiale del Libro, il 23 Aprile, possiamo viaggiare con l’immaginazione». La Giornata Mondiale del Libro è indubbiamente una fonte di ispirazione, oltre che, in particolare quest’anno, tra l’aprile dello scorso anno e la giornata odierna, un’occasione per riflettere intorno al valore sociale del libro e della lettura: come strumento privilegiato di trasmissione della cultura e del sapere; come vettore della comunicazione e dell’insegnamento dei contenuti culturali, della didattica e della conoscenza, presso le più giovani generazioni; come supporto alla ricerca, strumento di costruzione del sapere critico, contenuto di valore sociale e culturale, a partire dal quale osservare, con sguardo lucido, la nostra realtà, quelle del passato, ed il tempo presente. In generale, un formidabile baluardo della cultura, come ricordò, tra gli altri, il grande Maksim Gorkij: «il libro è il più importante veicolo della cultura».

«I lavoratori impegnati nella creazione di libri hanno compiuto grandi sacrifici per fare sì che il popolo potesse ricevere libri intelligenti e onesti, che potessero aiutarlo nella vita. […] Il primo e principale interesse degli operatori culturali deve essere, infatti, quello di creare intorno a sé un ambiente ideologico che possa aiutarli nella realizzazione dei loro ideali». Così lo scrittore ebbe modo di esprimersi nelle sue Considerazioni Inattuali. Ma, più sopra, si ricordava anche il valore sociale del libro e si faceva riferimento al contesto pandemico e alle politiche di “confinamento” per mettere a tema il ruolo che il libro e la lettura hanno assunto di fronte alle costrizioni del presente e per dotare tutti e tutte di uno sguardo opportunamente critico di fronte alle – talvolta vere e proprie – distopie del nostro tempo. Non è un caso che lo scenario di fondo pandemico venga richiamato anche nella presentazione ufficiale della giornata: «Nel corso dell’ultimo anno, in cui la maggior parte dei Paesi ha assistito a periodi di confinamento e le persone hanno dovuto limitare il tempo trascorso fuori, i libri si sono dimostrati strumenti potenti per combattere l’isolamento, per rafforzare i legami tra le persone, per espandere i nostri orizzonti, stimolando, al contempo, le nostre menti e la nostra creatività».

«Durante il mese di aprile, e poi tutto l’anno, è fondamentale dedicare del tempo alla lettura. È un momento per celebrare l’importanza della lettura, favorire la crescita dei bambini come lettori e promuovere l’amore per la letteratura». In questo, il 23 Aprile, Giornata Mondiale del Libro, ripercorre, ogni anno, i contenuti e le motivazioni di fondo che hanno ispirato, sin dall’inizio, l’istituzione della giornata. D’altra parte, la data del 23 Aprile è stata scelta dalle Nazioni Unite proprio per il suo valore altamente simbolico ed evocativo, dal momento che si tratta di una ricorrenza significativa nella storia della letteratura mondiale. «È la data, infatti, in cui diversi autori di primaria grandezza, William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega (el Inca), sono scomparsi. Essa ha quindi rappresentato una scelta naturale per la Conferenza Generale dell’UNESCO, tenuta a Parigi nel 1995, per rendere un tributo universale ai libri e agli autori, incoraggiando tutti e tutte, al tempo stesso, alla lettura». Basta scorrere, per farsene un’idea, i temi che hanno fatto da cornice alla giornata nel corso delle ultime celebrazioni: quella del 2019, ad esempio, ha celebrato la lettura e la letteratura gettando luce, in particolare, sull’importanza di proteggere e promuovere le lingue e le letterature dei popoli nativi, dal momento che, come evidenziato nel messaggio del Direttore Generale dell’UNESCO, «i libri costituiscono una forma di espressione culturale che vive attraverso e come parte di una determinata lingua».

«Ogni pubblicazione è prodotta in una propria lingua ed è concepita per un pubblico di lettori in una lingua specifica. Un libro quindi è scritto, realizzato, scambiato, utilizzato e fruito all’interno di un determinato contesto linguistico e letterario. Mettiamo in risalto questa dimensione così importante, dal momento che il 2019 è l’anno mondiale delle lingue indigene, per riaffermare l’impegno della comunità internazionale nel sostenere i popoli nativi a preservare le proprie culture, il proprio sapere e i propri diritti». L’anno scorso, nel 2020, il tema della giornata è stato quello del «Leggere – per non sentirsi soli», laddove il messaggio del Direttore Generale, in un tempo già segnato dalla limitazione della libertà di movimento e dalla chiusura delle scuole, ha posto l’accento sul fatto che «i libri hanno la capacità unica, insieme, di intrattenere e di insegnare. Sono, al contempo, un mezzo per esplorare mondi al di là della nostra esperienza personale, attraverso il contatto con diversi autori, universi e culture, ma anche un mezzo per accedere agli universi più profondi della nostra interiorità». In questo 2021, la giornata richiama la “potenza” del libro: «la potenza dei libri va colta appieno. Dobbiamo assicurare la loro fruizione in modo che tutti possano rifugiarsi nella lettura e, così facendo, sognare, imparare e riflettere». Sin dalla risoluzione che istituisce la giornata, infatti, vale a dire la Risoluzione 3.18 del 15 novembre 1995, viene confermato che «i libri hanno costituito il fattore più potente nella diffusione della conoscenza e lo strumento più efficace per preservarla», e che gli sforzi per promuovere la loro diffusione e circolazione sono necessari al fine di «sviluppare una più completa consapevolezza collettiva delle tradizioni culturali in tutto il mondo e per ispirare comportamenti basati sulla comprensione, sulla tolleranza e sul dialogo».