R@inbow 4 Africa, associazione di volontariato molto attiva nel supporto sanitario a migranti e persone in difficoltà, sembra essere attualmente sotto i riflettori.

In questo comunicato pubblicato da Valsusa Oggi leggiamo:

L’associazione Rainbow 4 Africa ha una lunga storia di tentativi di collaborazione con i centri sociali e hanno più volte cercato di forzare la loro presenza sulla Casa Cantoniera. Allo stesso tempo sostengono il CPR di Torino con personale medico e hanno fornito infrastrutture mediche per lo sgombero della casa.

All’interno del CPR, purtroppo, nessuna associazione ha facoltà di operare alcuna attività, e come abbiamo già riportato in questo articolo i medici che operano attualmente nel CPR sono medici assunti dell’Ente gestore con sede legale in Francia: Gepsa s.a.

La disponibilità di personale sanitario all’interno del CPR di Torino è esigua e attualmente dipende in larga parte da un ulteriore ridimensionamento economico dei capitolati d’appalto decretato nel 2018, come affermato anche dall’avv. Veglio di ASGI in questa intervista.

Come pubblicato in questo comunicato l’Ordine dei Medici di Torino ha stipulato un protocollo d’intesa con la Prefettura per la partecipazione di medici volontari che opereranno all’interno del CPR di Torino, il Presidente dell’Ordine Guido Giustetto ha dichiarato in questa intervista: “L’idea che abbiamo avuto è quella di costituire una squadra di medici volontari, scelti fra tutti i nostri iscritti che vorranno aderire, in supporto ai medici che vi prestano servizio e non riescono a rispondere a tutte le esigenze sanitarie degli ospiti”.

Qualora per ragioni di sensibilità personale e predisposizione al volontariato qualche medico di R@ainbow for Africa (R4A) si desse disponibile, questo avverrebbe a titolo puramente personale, e sotto l’egida dell’Ordine dei Medici, non certo di R4A che non è parte (e non potrebbe esserlo) di questo protocollo con la Prefettura e del conseguente accordo stipulato con Gepsa s.a.

R@inbow for Africa compartecipa attualmente al progetto Torino Street Care (TSC), un protocollo d’intesa con la Regione Piemonte sollecitato dall’Ordine dei Medici di Torino, sostenuto dagli Ordini degli Infermieri a cui partecipano a titolo di volontariato molte associazioni del terzo settore.

In base agli accordi stipulati la Regione fornisce i tamponi e i dispositivi di protezione individuale, le associazioni mettono a disposizione i propri volontari a titolo completamente gratuito.

Torino Street Care, come si legge in questo comunicato dell’Ordine dei Medici, si occupa di effettuare test rapidi (antigenici) a persone in condizioni di fragilità sociale, contribuendo alla prevenzione del Covid-19.

Il materiale fornito dalla Regione è pervenuto alla sede dell’Ordine dei Medici, che ha provveduto a distribuirlo.

Nel progetto TSC ci sono volontari di R4A e volontari di altre associazioni. Attualmente R4A ha un ruolo di coordinamento e mette a disposizione il pulmino e il camper medicalizzato per la realizzazione del progetto.

Alcune realtà sociali come lo Spazio Popolare Neruda o il Centro Sociale Askatasuna, dimostrando grande senso di responsabilità verso le persone più fragili, hanno messo a disposizione i propri locali e hanno diffuso la notizia della possibilità di effettuare il test tra le persone in fragilità sociale nei propri quartieri di riferimento.

Quindi la collaborazione tra il progetto Torino Street Care (di cui R4A fa parte) e realtà sociali non è un tentativo: è a tutti gli effetti una riuscita cooperazione a favore delle persone socialmente fragili.