Oggi e domani nuovo vertice dell’OMC per discutere sull’istanza di India e Sudafrica

In Italia, appello di MSF a Draghi con medici ed esperti italiani

Appoggiare la proposta di India e Sudafrica per la sospensione temporanea dei brevetti e altri diritti di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia. È la richiesta di Medici Senza Frontiere (MSF) a tutti i paesi, compresa l’Italia, che ancora si oppongono a questa iniziativa su cui è chiamata ad esprimersi il 10 e 11 marzo l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

In Italia, MSF lancia un nuovo appello al premier Mario Draghi (testo integrale in fondo al comunicato), insieme alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e un nutrito gruppo di medici ed esperti di salute pubblica, tra cui Silvio Garattini, Presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. “Garantire l’accesso ai vaccini in tutto il mondo non è solo una questione di equità, ma anche di salute pubblica globale. Il governo italiano garantisca la tutela della salute al di sopra di ogni protezione della proprietà intellettuale” si legge nell’appello che verrà presentato al webinar “Chi ha bisogno di un vaccino?”, l’11 marzo dalle 15 alle 16 (diretta live QUI), moderato da Riccardo Iacona.

“Dopo un anno di pandemia e oltre due milioni e mezzo di morti, alcuni governi continuano ad ignorare che la sospensione dei monopoli possa contribuire a un più ampio accesso a cure, vaccini e test diagnostici” dice la dott.ssa Claudia Lodesani, presidente di MSF. “Superare temporaneamente i monopoli conferiti dai brevetti lascerebbe ai governi di tutti i paesi, compresa l’Italia, la possibilità di un più ampio accesso alle cure”.

La prima fase della campagna vaccinale in corso ha escluso di fatto la maggior parte dei paesi a medio e basso reddito: il 75% dei vaccini è stato somministrato in soli 10 paesi del mondo, mentre molti paesi non hanno ricevuto una sola dose. Con la sospensione dei brevetti e degli altri diritti di proprietà intellettuale, molti paesi del mondo, con competenze e tecnologia per produrre localmente vaccini contro il Covid-19, potrebbero aumentare la produzione e rendere così più rapida la loro somministrazione.

La proposta di India e Sudafrica rappresenterebbe una soluzione agile e globale di cui i governi potrebbero disporre per semplificare alcuni passaggi nella produzione dei vaccini e consentire a più aziende di produrre, senza dipendere esclusivamente dalla volontà delle imprese farmaceutiche di concedere una licenza su base volontaria.

Nei giorni scorsi il presidente internazionale di MSF, il dott. Christos Christou, ha scritto ai capi di stato dei paesi ricchi, tra cui l’Italia, chiedendo di non bloccare la sospensione dei brevetti per garantire una vera risposta globale alla pandemia. Gran parte dei paesi ostruzionisti tra cui l’UE, Stati Uniti, Australia, Brasile, Canada, Giappone, Norvegia, Svizzera e Regno Unito, si sono assicurati la maggior parte dei vaccini disponibili, prenotando dosi per un numero superiore rispetto alla loro popolazione. Dall’altra parte, la proposta lanciata da India e Sudafrica nell’ottobre 2020 è oggi co-sponsorizzata da 58 governi e sostenuta da circa 100 paesi.

“Anche l’Italia potrebbe trarre beneficio da questa iniziativa” recita l’appello di medici ed esperti con MSF (testo integrale in fondo al comunicato). “Il nostro paese potrebbe produrre vaccini contro il Covid-19 autorizzati dalle agenzie regolatorie anche nella prospettiva di ulteriori cicli di vaccinazione negli anni a venire. Senza considerare la possibilità di esportazione verso paesi senza alcuna capacità produttiva”.

Con la diffusione di nuove e più contagiose varianti, l’accesso universale a vaccini e tecnologie è l’unica soluzione possibile per fermare la pandemia. Per questo è fondamentale più che mai garantire la distribuzione tempestiva di strumenti medici in quantità sufficienti, specialmente per gli operatori sanitari in prima linea. Se non aumenterà il numero di produttori globali, i paesi a basso e medio reddito rimarranno in una posizione svantaggiata, con gravi conseguenze sulla risposta globale alla pandemia.

Ad oggi, la proposta di sospensione è sostenuta da centinaia di organizzazioni della società civile in tutto il mondo ed è stata accolta con favore da numerose organizzazioni internazionali tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Programma delle Nazioni Unite per l’HIV e l’AIDS (UNAIDS), la Drugs for Neglected Diseases Initiative (DNDi), South Centre, Unitaid e Third World Network. Recentemente, oltre 115 membri del Parlamento Europeo hanno sollecitato la Commissione Europea e il Consiglio Europeo a non opporsi alla proposta di sospensione dei brevetti.

 

– APPELLO AL PREMIER MARIO DRAGHI –

Farmaci e vaccini contro il Covid-19 accessibili a tutti

La partita ultima che si sta giocando per l’accesso al vaccino che, congiuntamente a terapie efficaci e strumenti diagnostici adeguati, resta essenziale per contenere e sconfiggere il virus, si sta rivelando complessa e iniqua. A oggi oltre 234,1 milioni di dosi sono state somministrate in tutto il mondo pari a 3,1 dosi ogni 100 individui. Di queste il 75% sono concentrate in soli 10 paesi mentre la maggior parte dei paesi a medio e basso reddito sono rimasti sostanzialmente esclusi da questa prima fase della campagna vaccinale.

L’attuale pandemia ha sottolineato con grande evidenza la centralità dell’intervento pubblico, coordinato anche a livello internazionale, nel campo della ricerca e in tutto ciò che concerne la tutela della salute. Prodotti innovativi sono spesso il risultato di un impegno collettivo di enti pubblici, filantropici e privati che includono ricercatori, finanziatori, medici e pazienti, il cui risultato finale deve essere reso disponibile e accessibile a tutti quanti ne abbiano bisogno. Il ruolo dello Stato resta determinante per riequilibrare il disallineamento con l’interesse pubblico. Non a caso nei primi giorni di complessità e incertezza della pandemia, i parlamenti di Olanda, Germania, Israele, Cile ed Ecuador hanno adottato risoluzioni in cui si dichiara che l’epidemia globale di coronavirus giustifica l’uso di licenze obbligatorie per facilitare l’accesso a vaccini, farmaci e test diagnostici.

La proposta di India e Sudafrica presentata all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) il 2 ottobre 2020 con cui si chiede una deroga ai brevetti e ad altri diritti di proprietà intellettuale su farmaci, vaccini, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione individuale per tutta la durata della pandemia, muove da questi spunti e va oltre, puntando a concepire misure agili e globali di risposta a una situazione straordinaria. Molti paesi del mondo con competenze e capacità tecnologiche per produrre localmente vaccini contro il Covid-19 potrebbero giovarsene aumentando la produzione e rendendo più rapida la loro somministrazione. L’Italia potrebbe trarne un enorme beneficio producendo vaccini contro il Covid-19 autorizzati dalle agenzie regolatorie anche nella prospettiva di ulteriori cicli di vaccinazione negli anni a venire. L’esportazione verso paesi senza alcuna capacità produttiva deve essere considerata.

Alla luce di tutto questo e consapevoli dell’importanza della salute come diritto fondamentale chiediamo che il Governo Italiano si impegni:

  • ad operare ogni sforzo nell’ambito dell’Unione Europea, del G20 di cui ha la presidenza e dell’OMC per garantire la tutela della salute al di sopra di ogni protezione della proprietà intellettuale e per aiutare a rimuovere gli ostacoli e l’ostilità all’iniziativa di India e Sudafrica;
  • a dotarsi degli strumenti normativi necessari per la piena ed effettiva attuazione di tutte le flessibilità (licenze obbligatorie, importazioni parallele) previste anche negli articoli 30 e 31 degli accordi TRIPS sulla proprietà intellettuale affinché vaccini e farmaci con potenziale trattamento per Covid-19 possano essere prodotti su ampia scala ed eventualmente esportati verso paesi senza alcuna capacità produttiva. In particolare, deve essere consentita la produzione di farmaci equivalenti, l’importazione e l’esportazione di questi farmaci senza limitare, se necessario, le licenze obbligatorie al solo mercato interno del Paese dove avviene la produzione;
  • a rendere i vaccini economicamente accessibili, consentendo una produzione su larga scala per soddisfare la domanda globale. È auspicabile il ricorso a meccanismi di sospensione brevettuale e controllo di prezzi per impedire che l’esclusiva della proprietà intellettuale ne ostacoli l’accesso. La capacità produttiva dovrebbe idealmente essere diffusa in tutto il mondo per mitigare il rischio di spinte nazionalistiche;
  • a favorire e promuovere la condivisione trasparente dei saperi, delle informazioni sulle proprietà intellettuali esistenti, dei dati relativi alle sperimentazioni cliniche e dei contributi ricevuti nella fase di Ricerca e Sviluppo, elementi fondamentali per accelerare il progresso scientifico, per proteggere la salute pubblica comune e per favorire un accesso sostenibile al vaccino.

Primi firmatari:
Silvio Garattini, Presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Claudia Lodesani, Presidente Medici Senza Frontiere Italia

Hanno aderito:
Mario Agostinelli, Renato Accorinti, Filippo Anelli, Alessandro Bartoloni, Riccardo Bellofiore, Maurizio Bonati, Zeno Bisoffi, Maria José Caldés Panilla, Ivan Cavicchi, Francesco Castelli, Nicoletta Dentico, Nerina Dirindin, Francesco Forastiere, Giulio Formoso, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Marco Geddes, Salvatore Geraci, Alfonso Gianni, Donato Greco, Roberto Leone, Domenico Lucano, Gavino Maciocco, Maurizio Marceca, Tonino Perna, Margherita Romanelli, Massimo Torelli, Gianni Tognoni, Giovanna Vertova, Massimo Villone, Vincenzo Vita, Filippo Zolesi.