Il responsabile del rapimento di oltre 340 studenti avvenuto a dicembre nel nord della Nigeria si è arreso e si è consegnato alle autorità dello Stato di Zamfara.
Awwalun Daudawa, nigeriano di 43 anni, un tempo ladro di bestiame noto della zona e ora trafficante di armi, si è presentato alla polizia insieme ad altre sei persone appartenenti al suo gruppo armato e ha detto di “rinunciare alle armi” e di “giurare con i suoi combattenti sul Sacro Corano di non tornare alle vecchie pratiche”.

I sette beneficeranno di un’amnistia, nell’ambito di una politica di accordi di pace tra governo e gruppi armati promossa dal governatore dello Zamfara, Bello Matawalle. Lo schema prevede che, in cambio di resa e pentimento per gli atti compiuti, gli autori degli attacchi siano amnistiati e ricevano due capi di bestiame per ogni arma consegnata.

Daudawa ha dichiarato inoltre di aver agito per conto della milizia di ispirazione jihadista Boko Haram, che aveva rivendicato il sequestro, e ha anche detto ai cronisti di essere stato contattato da “decine di altri banditi armati che si nascondono nella foresta” che si dicono “pronti a cessare le ostilità, a condizione che non vengano molestati in seguito”.

A dicembre 344 studenti di una scuola di Kankara, nello Stato di Katsina, che confina col Zamfara, sono stati liberati dopo essere stati sequestrati per circa una settimana. Stando ai media locali, il rilascio era stato preceduto da una trattativa “poco chiara” e si era anche ipotizzato il pagamento di un riscatto. Gli accordi di pace con i gruppi ribelli sono stati oggetto di polemiche in Nigeria. Matawalle ha difeso questa strategia, affermando il mese scorso che “in meno di due anni si è assistito a un drastico calo nel numero degli attacchi”.

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