Mentre, a causa di una tempesta invernale da record, milioni di persone nel Sud degli Stati Uniti si trovano senza corrente per il terzo giorno consecutivo, ci si chiede perché il Texas non si rivolga agli altri stati per cercare aiuto.

Per rispondere a ciò, ci sono due importanti questioni da considerare: la rete elettrica e i cambiamenti climatici.

Iniziamo con la questione della rete elettrica. Il Texas, a differenza del resto del Paese, ha la propria rete elettrica che non è collegata agli altri stati. Il 90% della fornitura elettrica è collegata a una rete interamente all’interno dei confini dello stato. Il Texas ha una rete indipendente a causa della sua risposta al Federal Power Act del 1935, che ha dato al governo federale l’autorità per regolare le compagnie energetiche impegnate nel commercio tra stati. Le compagnie elettriche texane si sono accordate per non vendere l’energia al di fuori del Texas, permettendogli di evitare la normativa federale. Oggi, quasi 100 anni dopo, niente è cambiato. I libertari e i politici di destra hanno mantenuto questa situazione assurda. Milioni di persone sono state lasciate al buio e al freddo per giorni per colpa di una legge federale. È davvero ironico che lo stato maggiormente identificato con l’energia (per la produzione di petrolio) sia ora senza energia elettrica. Riuscite a immaginare, nel 2021, di stare senza elettricità per tre giorni? Niente corrente per il cellulare, TV, computer, frigorifero, caldaia, riscaldamento, modem, wifi, tablet, fornelli, macchina del caffè, tostapane, microonde, luci, lavatrice, sveglia, asciugatrice, stereo… e la lista continua.

Mentre il Texas e altre aree del Paese corrono ai ripari e si preparano a una seconda ondata di tempesta invernale, alcuni si domandano quale sia il ruolo giocato dai cambiamenti climatici in questi fenomeni metereologici estremi.

Chris Gloninger, un meteorologo della NBC10 Boston, ha spiegato che c’è una connessione precisa.

“Ci sono delle onde nella corrente a getto, e a causa dei cambiamenti climatici, dell’aria più calda nell’Artico e del mare Artico ampiamente senza ghiaccio, queste onde sono in grado di propagarsi molto più a sud. Così luoghi come l’Alaska o l’Islanda, oggi con temperature intorno ai 4°, sono meno freddi di luoghi come il Texas, la Louisiana o l’Oklahoma. Ecco perché assistiamo a questi eventi estremi.”

Oggi, il Texas deve confrontarsi con due vecchi concetti di società che sono assolutamente obsoleti. Il primo è quello di società individualista che non ha bisogno di alcuna connessione o coordinamento con il livello federale o internazionale, all’infuori delle “normali” transazioni commerciali che si applicano al mercato del petrolio. Questo individualismo egocentrico dell’uomo bianco è ormai morto e non ha futuro. La seconda questione è quella di capire che i cambiamenti climatici sono reali e vanno presi seriamente in considerazione. Lo stato deve adattare e modificare le proprie infrastrutture per essere pronto ai cambiamenti climatici (livello del mare, temperatura, acqua pulita, ecc.). Bisognerà inoltre spingere le compagnie petrolifere a diventare compagnie di energia verde. Affinché ciò avvenga, sarà necessaria una profonda trasformazione del panorama politico texano. Il cambiamento politico deve essere tanto forte quanto lo sarà quello climatico. È tempo di liberarsi dei demagoghi che hanno creato questa situazione inimmaginabile, lasciando uno stato senza energia con milioni di persone al buio (oscurantismo) e al freddo (senza cuore).

Non posso immaginare quello che i texani stanno affrontando in questo momento, ma certamente posso immaginare cosa possono fare domani per trasformare le loro vite e creare un futuro diverso.

Traduzione dall’inglese di Angelica Cucchi. Revisione di Thomas Schmid