Nessuno li ha visti, nessuno sapeva, ma le fragole le mangiano in tanti. La notizia letta la mattina di domenica 14 febbraio 2021 è la seguente: un incendio è divampato in una baraccopoli abitata da extracomunitari a Parete, in provincia di Caserta, impegnati nei lavori agricoli

Secondo il racconto di alcuni testimoni ai vigili del fuoco: recuperato il corpo di un uomo, non si esclude che possano esserci altre persone coinvolte.

La notizia non viene dal nord, a Milano ad esempio, dove la Coldiretti nel 2014 aveva conferito l’«Oscar Green» al titolare, come «un esempio riuscito di agricoltura che valorizza il territorio nel segno dell’ecosostenibilità»,finita poi sul banco degli imputati per lo sfruttamento del lavoro.

Dai primi accertamenti sembra che il rogo sia di natura accidentale; la baraccopoli è stata sequestrata dai carabinieri della stazione di Lusciano, che indagano.

Allora cerco il paese Parete che apprendo essere un comune italiano di 11.578 abitanti della provincia di Caserta: “…il paese sarebbe potuto essere un centro di notevole importanza storica se alcune tombe costruite dagli Osci in epoca pre-romana non fossero state saccheggiate e distrutte da ignoti all’inizio degli anni settanta. Fin da epoche remote il paesaggio locale è stato contrassegnato dalla predominanza della pratica agricola. La decisa fertilità dei suoli, in particolare, ha consentito la presenza in uno stesso fazzoletto di terra di coltivazioni arboricole (come la vite maritata ai pioppi) e di seminativi di terra (come il grano); cogli anni Sessanta del Novecento, peraltro, ha cominciato a prender piede la coltivazione della fragola.” Si persegue un modello di valorizzazione economica del territorio paesano che ponesse nuovamente al centro il settore primario dell’economia. A tal riguardo va segnalata l’inaugurazione, nell’aprile 2017, del Museo della Fragola, il primo del genere in Italia, all’interno del restaurato Palazzo Ducale, oggetto di recente restauro completo che ha riportato in auge la sua bellezza architettonica e il suo valore storico, è diventato punto nevralgico di incontro e ritrovo per la comunità locale, nonché sede di numerosi eventi, associazioni, mostre artistiche e fotografiche e perfino del primo Museo della fragola d’Italia, inaugurato nel 2017, volto a riscoprire il primario prodotto dell’industria agricola della zona”.

Ma cosa c’entra questo con le baracche abitate alla periferia del paese?

Il sindaco  Luigi Pellegrino (detto Gino) candidato con “Parete città viva”, giovane imprenditore dichiara su FB: “Nel cuore della notte sono stato svegliato per la notizia di un incendio in una “baracca” in cui vivevano degli immigrati. Braccianti che lavorano nei campi e che vivono in condizioni inaccettabili. Purtroppo uno di loro ha perso la vita. I Vigili del Fuoco e i Carabinieri intervenuti pensavano che il luogo del disastro si trovasse in territorio di Parete, ma abbiamo immediatamente constatato che il sito è ben lontano dal nostro limite territoriale e si trova nel comune di Lusciano. Che sia Parete, Lusciano o qualsiasi altra città poco importa. Ciò su cui occorre riflettere sono le condizioni in cui lavorano e vivono tante povere persone. È disumano essere costretti ad una vita così poco dignitosa ed è assurdo morire in un incendio per la necessità di riscaldarsi in una notte gelida. Mi stringo al dolore di queste persone e della famiglia della giovane vittima”.

Vado in fondo e cerco il Comune di Lusciano, come consiglia il sindaco,per competenza territoriale e apprendo: “Lusciano è un comune italiano di 15.463 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Dal 1929 al 1946 fece parte del comune di Aversa. La località è famosa per la produzione di pesche e fragole, uva da vino (asprinio) e foraggi”. Il santo patrono è “San Luciano ‘o puveriello” portato in festa tra le vie del paese fra doni e folklore popolare. Nella chiesa dell’”Assunta in Cielo” una lapide su cui è scritto: “peste perempti requiescunt” 1656 In questo periodo infatti si abbatté un terribile morbo e in questa cittadina nel giro di poco tempo morirono più di duecento persone; contagiati gli altri con gran timore di morire, in tal miserevole calamità accorrevano nel sacro tempio con processione di penitenza. Da quel giorno con stupendo miracolo, non ne morì né si contagiò più nessuno». Da qualche anno, il tempietto di San Rocco è stato inglobato nell’area nota come “Emini 2”, l’abbandono conseguente e l’interruzione delle celebrazioni religiose ha decretato uno stato di avanzato degrado.

Stamattina mi aggiorno, prima di chiedere la pubblicazione di questo post e condivido: “Non era una baraccopoli quella di Lusciano… Di queste piccole abitazioni di fortuna ne sono disseminate tante nelle campagne tra Caserta e Napoli. Probabilmente le fiamme sono state causate da una fuga di gas dalla bombola che la vittima usava per alimentare un fornello e per riscaldarsi. I vigili del fuoco di Aversa hanno trovato il corpo sotto le lamiere annerite e ammassate, ormai carbonizzato, come se non avesse neanche provato a scappare. «Non è dignitoso morire in questo modo» ha detto il sindaco di Lusciano Nicola Esposito. «Abbiamo accertato che il terreno è gestito da un affittuario di Lusciano, che ora dovrà chiarire la sua posizione con i carabinieri. E’ probabile che la vittima fosse un bracciante, anche perché è stata trovata una bici bruciata». Per Giovanna Basile, segretario della Flai-Cgil Campania e Napoli, si tratta «dell’ennesima vittima invisibile della mancata politica di accoglienza nel nostro Paese». Mimma D’Amico, del Centro sociale ex Canapificio di Caserta, da sempre in prima linea per la tutela dei migranti, afferma che «pur non sapendo ancora se si tratti di donna o uomo, si può però immaginare che si tratti di una persona fragile, senza relazioni sociali tali da garantirgli un riparo presso gli amici o un centro di accoglienza. Probabilmente un bracciante che doveva fare da guardiania al vigneto ed essere a disposizione per eventuali lavori di potatura».

Che dice il leader della Lega? Il Capitano planato poco tempo fa in Campania che ha lanciato quel “Prima i campani” che ne pensa di quella puzza di bruciato che per fortuna non ha bruciato anche le fragole? Da ragazza vidi un film che si intitolava Fragole e sangue, mi è tornato alla mente…

di Doriana Goracci, da www.agoravox.it

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