Questa mattina dalle ore 8 gli studenti hanno assistito alle lezioni a distanza davanti alla Regione Piemonte per protestare contro la decisione di Cirio

Le decisioni di Cirio, Presidente della Regione Piemonte, sono sempre più spesso oggetto di contestazione: gli studenti, in prevalenza delle medie, hanno assistito alla DAD in piazza Castello a Torino per protestare contro la decisione di lasciare chiuse le seconde e le terze medie, nonostante la zona arancione, inasprendo le norme del DPCM del 3 novembre.

Stiamo parlando in larga maggioranza di scuole di prossimità, dove gli studenti non hanno bisogno di prendere i mezzi pubblici per recarsi a scuola e le scuole sono peraltro ambienti molto controllati, appare quindi poco spiegabile la decisione presa dalla Regione.

Il 28 Novembre i docenti del Corso di Laurea in scienze della formazione primaria dell’Università degli Studi di Torino hanno inviato una lettera a Cirio: Gentile Alberto Cirio (PDF) in cui chiedono espressamente di riaprire tutte le classi delle scuole medie.

Una nota davvero amara: una studentessa della scuola media Nievo è stata espulsa dalla lezione dalla professoressa perché non era a casa ma in piazza a manifestare, la studentessa ha cercato di riconnettersi ma la connessione è stata rifiutata.

Ma la docente non ritiene che la scuola debba sviluppare il pensiero critico dei propri studenti? E che reprimere il dissenso sia un atto eticamente gravissimo?

Altro aspetto che ci è parso inspiegabile: la notevole presenza di forze dell’ordine in piazza; certamente una prova di debolezza, una città che teme la protesta di studenti che rivendicano il diritto di poter studiare è una città che ha perso il senso del valore dell’educazione, del pensiero critico, della cultura e del rispetto dei giovani, futuro di questo Paese.

Le rivendicazioni dei manifestanti:

2 e 3 MEDIE IN PRESENZA DA SUBITO!!!

Da ieri 29 novembre il Piemonte è in zona ARANCIONE: è iniziato l’indispensabile shopping natalizio, si discute sull’apertura degli impianti sciistici ma le scuole medie da noi restano chiuse.

Così ha deciso il presidente della regione Cirio che, invece di provvedere a migliorare lo screening dei tamponi, si arrovella nel trovare motivazioni fantasiose per giustificare il suo provvedimento. Secondo il suo fine ragionamento il problema è l’ affollamento dei mezzi pubblici, peccato che le scuole secondarie di primo grado siano raggiungibili a piedi dai più.

E poi, ancora, che non varrebbe la pena rientrare a scuola per 10 giorni, arrotondamento esagerato visto che sarebbero 23 quelli che ci separano dalle vacanze di Natale.

Ipocrisia, la stessa che il presidente Cirio ha dimostrato pochi giorni fa quando ha incontrato Lisa ed Anita, le studentesse in protesta, promettendo provvedimenti ora elusi.

Andare a scuola significa non solo apprendere meglio e di più, ma salvaguardare le relazioni sociali tra pari ed al di fuori del nucleo famigliare. I ragazzi vengono costretti ad un isolamento che il Ministero della Salute stesso reputa dannoso (comunicato n°192 del 16/06/20): ” … E’ emerso che la situazione di isolamento ha determinato una condizione di stress con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-fisica, sia dei genitori che dei figli”

Si stanno costringendo dei minorenni, spesso con genitori lavoratori, ad una solitudine alienante davanti ad uno schermo, condizione che esaspera l’attuale e desolante tendenza della società contemporanea.

I docenti, che intervallano didattica in presenza con le classi prime e digitale con le altre, devono lavorare di più per adeguare le loro lezioni, vivere l’impotenza di interfacciarsi con ragazzi sempre più disinteressati e ovviamente non essere interpellati rispetto alla decisione di tenere chiuse o aperte le scuole…..molto meglio il parere di fantomatici epidemiologi.

CHIEDIAMO CHE LE SCUOLE MEDIE VENGANO RIAPERTE IMMEDIATAMENTE

APPARE EVIDENTE che, al di là dei proclami, le priorità di  STATO E REGIONE non siano sicuramente la cultura e l’istruzione ma che l’unico interesse che muove le scelte sia quello del CAPITALE

Intervista ad una madre degli studenti in piazza contro Cirio: