In questi 21 anni di Rivoluzione Bolivariana, da Chavez a Maduro, si sono tenute circa 20 elezioni parlamentari, presidenziali e referendum. In questi anni, dopo che molti Paesi hanno messo in discussione gli esiti, i governi bolivariani hanno deciso che a qualsiasi tornata elettorale doveva presiedere osservatori internazionali, compresi quelli ONU, ed osservatori d altri Paesi. In più, per eliminare qualsiasi equivoco, è stato introdotto negli anni un sistema di scrutini completamente automatizzato che rende impossibile qualsiasi broglio. Questo infatti, seppur gli Stati Uniti ed altri paesi alleati non lo riconoscono, è stato riconosciuto da tutti i grandi organismi internazionali complimentandosi con il Venezuela per aver applicato un sistema elettorale altamente tecnologico tra i più avanzati al mondo. In questi giorni il Comitato Elettorale Nazionale del Venezuela ha presentato una nuova soluzione tecnologica per le elezioni parlamentari del 6 dicembre, ancora più avanzate della precedente. Secondo il CNE, il complesso delle nuove apparecchiature sarà in grado di proteggere al meglio la regolarità del voto in quanto utilizza la “tecnologia più avanzata per svolgere le elezioni parlamentari (…) mantenendo il Venezuela in prima linea nei sistemi elettorali della regione e del mondo”.

I tavoli ai seggi verranno predisposti in forma di ferro di cavallo per permettere all’elettore di consegnare la scheda elettorale, recarsi alla macchina per l’identificazione biometrica, che dovrebbe rendere univoca l’espressione del voto e, una volta effettuato il voto, sanificarsi le mani come da normativa anti-Covid.

Carlos Quintero, direttore del CNE, ha spiegato ai giornalisti che la nuova tecnologia è realizzata in Venezuela e risponde agli standard e alle necessità di democrazia del paese, permettendo tempi di votazione sotto i 20 secondi, garantendo ai cittadini di trascorrere il minor tempo possibile nell’urna per rispettare norme anti-Covid. Inoltre, ha riferito Quintero, l’apparecchio utilizza una batteria al litio con autonomia di 10 ore ed è attrezzato con dispositivi sonori che facilitano le operazioni di voto per le persone con disabilità visive ed auditive.

Il funzionario ha quindi segnalato che sono state effettuate diverse prove generali, chiuse in gran parte con esito positivo. Nel corso della presentazione alla stampa è stato anche reso noto il modo tecnico in cui sarà possibile esprimere il voto incrociato senza rischiare di dover trasferire la preferenza per un candidato all’intera forza politica. Un tecnicismo che dovrebbe sanare una delle critiche emerse nei giorni scorsi, basato su un sistema operativo più semplice, caratterizzato dalla verificabilità del suo funzionamento e dall’affidabilità in termini di prestazioni e risultati elettorali. Per votare saranno necessarie le impronte digitali e l’identificazione. L’intero processo di votazione con questa macchina includerà elevati standard di biosicurezza, compreso il distanziamento sociale e la sanificazione delle mani degli elettori prima e dopo il voto.