Nonostante la pandemia e il conseguente rinvio del referendum, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso aprile, oggi in Cile è stato possibile andare alle urne, rispettando le misure sanitarie per evitare il più possibile le infezioni da coronavirus, con una notevole dimostrazione di organizzazione civica e anche con molta emozione, per definire in un referendum se approvare o respingere la modifica della Costituzione. Veniva deciso anche l’organo che deve attuarla, una Convenzione Costituzionale o una Commissione Mista.

Risultati alle 23 di domenica 25 ottobre:

Totale voti conteggiati: 93,77%

Approvazione: 78,25%

Rifiuto: 21,75%

Convenzione Costituzionale: 79,22%

Commissione Mista: 20,78%.

Pertanto è ora possibile considerare l’opzione dell’Approvazione e stabilire il meccanismo di una Convenzione Costituzionale per redigere la nuova Costituzione.

Nell’aprile 2021 si andrà di nuovo alle urne per eleggere coloro che redigeranno il nuovo testo. Purtroppo, questo non sarà  opera di un’Assemblea Costituente e Sovrana, ma di persone proposte dai partiti politici nelle diverse circoscrizioni elettorali e che soddisfano i requisiti stabiliti dall’Accordo Nazionale. Finora si è insistito per facilitare la partecipazione degli indipendenti, cosa che il Parlamento non ha voluto risolvere. A nostro avviso, si tratta di trappole che limitano la piena partecipazione. Inoltre fino ad oggi non ci sono seggi riservati ai popoli originari ed è necessario approvare gli articoli con due terzi dei votanti – e non a maggioranza semplice.

Il processo si concluderà con un plebiscito sull’approvazione o meno del testo finale redatto. Da qui ad allora, c’è ancora molta strada da fare. La vittoria di oggi è solo il primo passo. Consapevoli di questo, i cileni sono usciti in massa a festeggiare a partire dalle 20, riversandosi nelle piazze e nelle strade di tutte le grandi città, in una festa che soprattutto in Plaza Dignidad a Santiago è stata traboccante di gioia, con musicisti e bande musicali, fuochi d’artificio e luci che proiettavano la parola “Renace” sull’edificio più alto. Migliaia di persone nelle strade si sono lasciate alle spalle la Costituzione di Pinochet, scandendo lo slogan “Cancellare la tua eredità sarà la nostra eredità”,  aprendo striscioni con le parole “Addio generale” e cantando “Il Cile si è svegliato, il Cile si è svegliato, il Cile si è svegliato”.

Il reportage fotografico e il video sono di Claudia Aranda: