Ieri, 26 Giugno, a meno di 48 ore dal flash mob che va a sostituire la parata annullata a causa del Covid, il Sindaco di Pescara ha negato lo spazio precedentemente scelto e chiesto dal Coordinamento Abruzzo Pride il 9 Giugno scorso.
Il sindaco ha negato la zona della Nave di Cascella, in pieno centro di Pescara, poiché il Pride non è di “interesse pubblico”.
Il coordinamento Pride, con un comunicato di risposta, ha fatto notare che lo spazio era stato però concesso per il comizio di Matteo Salvini lo scorso 8 Agosto.
Il Flash Mob si terrà comunque oggi, alle 18.30 presso la Madonnina del Porto di Pescara.
Qualora il sindaco fosse stato spinto dalle associazioni religiose contro la teoria gender (??) nel negare la zona della Nave di Cascella per il Pride, spero faccia loro piacere sapere che sfoggeremo il nostro orgoglio arcobaleno di fronte ad una statua della Madonna.
Di seguito, il comunicato dell’Abruzzo pride:
“Appena 48 ore prima del Flash Mob finale dell’Abruzzo Pride presso la Nave di Cascella, nel centro di Pescara, ci è arrivata una comunicazione inaspettata da parte del Comune di Pescara. L’Amministrazione nega all’Abruzzo Pride l’utilizzo dello spazio sopracitato con la seguente motivazione: essendo esso destinato “dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione di eventi sportivi e manifestazioni di pubblico interesse (G.C. n°511 del 17-06-2010) […] il medesimo non può essere concesso”. Nonostante da parte della Questura non fosse stato rilevato alcun problema per l’utilizzo della suddetta area e nonostante le diverse richieste inoltrate già da tempo, a distanza così ravvicinata dall’evento ci viene negato di manifestare il nostro orgoglio nello spazio che per visibilità e centralità abbiamo ritenuto più opportuno per il primo Pride Regionale. La piazza concessa in alternativa è quella dell’area denominata “La Madonnina“, decisamente meno centrale.
Le motivazioni addotte per lo spostamento contrastano sia con una successiva delibera del 2016 (G.C. N. 333) secondo cui è possibile “[…] ospitare manifestazioni proposte all’Amministrazione da varie associazioni” sia con il fatto che nello stesso spazio l’8 Agosto 2019 il Segretario nazionale di un Partito ha lì tenuto un comizio politico. Ci chiediamo, alla luce dei fatti in questione, se questa possa essere definita una decisione politica ostile volta a tenere il Pride fuori dal cuore della città oppure un grave errore di valutazione dell’Amministrazione Comunale. Una manifestazione per i Diritti civili non è considerata “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara. Una manifestazione alla base della quale vi è l’inalienabile diritto di essere e di autodeterminarsi non è “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara.
La lotta all’omo-lesbo-bi-transfobia, i diritti delle persone transgender, il diritto ad una sessualità libera e consapevole, il diritto delle persone con disabilità alla propria sessualità e tutte le istanze politiche rivendicate nel nostro Documento non sono “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara. Abbiamo sempre cercato, sin dall’inizio, una interlocuzione costruttiva con l’Amministrazione Comunale: per ben due volte è stato chiesto un incontro al Sindaco Carlo Masci nel 2019, a cui ne è seguito uno con l’Assessora Nicoletta Di Nisio delegata dal Sindaco stesso, alla quale abbiamo illustrato il programma culturale dell’intera manifestazione.
Precisiamo che l’utilizzo del Circolo Aternino, di proprietà del Comune, è stato regolarmente affittato tramite il pagamento previsto dall’apposito listino, senza alcun contributo da parte dell’Amministrazione comunale. Questa decisione non ferma l’Abruzzo Pride, il nostro orgoglio e tutte le nostre istanze politiche, anzi, rafforza il nostro ruolo di presidio democratico in una città in cui l’Amministrazione deve rappresentare l’intera cittadinanza senza alcuna discriminazione. L’Abruzzo Pride si svolgerà presso “La Madonnina”, alle 18:30 con le modalità già indicate”.