Dalla sua casa di San Salvador de Jujuy, dove è ancora agli arresti domiciliari, la leader della Tupac Amaru ha fatto alcune riflessioni in pubblico (*) sulla situazione attuale e sulle conseguenze della pandemia di coronavirus.

Questa settimana è stato il 1600° giorno dall’arresto di Milagro Sala. Nel gennaio 2016, quando Gerardo Morales ha iniziato a governare la provincia di Jujuy, è stata arrestata nel contesto di una protesta sociale. Da allora, una rete di denunce e casi viziati da sospetti e compromessi tra il Governatore e la magistratura l’ha tenuta in carcere, attualmente agli arresti domiciliari.

Milagro approfitta di questo tempo per riflettere e condividere il suo punto di vista sulla situazione attuale. Lei è Coya e ha una visione del mondo in cui la Terra occupa un posto centrale. “Questa pandemia di coronavirus dovrebbe chiamarci alla riflessione. Madre Terra ci chiede di essere più solidali e di non trattare gli altri con violenza; di valorizzare la famiglia. Questa è una lezione molto forte, che dovrebbe servirci per il futuro”, dice la leader della Tupac Amaru.

“Ci sono messaggi che dobbiamo ascoltare. Una delle lezioni di questo momento è: a cosa servono i soldi, le armi o il potere politico? Non tutto è denaro e non tutto è potere politico! È un paradosso che il paese più colpito da questa malattia siano gli Stati Uniti, che hanno tutte le risorse, tutti i soldi e tutto il potere! Dobbiamo imparare a vivere e a convivere con la natura! Oggi la famiglia si riunisce di nuovo, studia insieme ai suoi figli. Nei canali di Venezia si vedono di nuovo i pesci, in Cina si è visto di nuovo il Tata Inti (sole). I colori della natura cominciano a farsi vedere. Il pianeta sta prendendo l’ossigeno dall’azione degli esseri umani. Le fabbriche che inquinavano hanno dovuto cessare. La Pachamama (Madre Terra) ci dice che siamo uccelli di passaggio e che il vero proprietario della Terra è la natura”, spiega Sala, prigioniera politica del governo provinciale da più di quattro anni.

Razzismo

Dall’omicidio di George Floyd in Minnesota (USA), all’omicidio di Luis Espinoza da parte della polizia di Tucumán e agli abusi perpetrati nel Chaco dalle forze dell’ordine su una famiglia della comunità di Qom, Milagro riflette sul razzismo e sulla discriminazione della sua condizione di donna indigena. “Credo che la questione indigena non sia stata trattata come dovrebbe. Per farvi un esempio: a Formosa se fate parte di una comunità indigena non vi danno assistenza sanitaria o nel migliore dei casi vi lasciano per ultimi. Questo purtroppo accade oggi in molte province. Continuiamo a essere discriminati come popoli indigeni e la discriminazione è violenza.

Comunità e spiritualità

In un’altra intervista condotta da Instagram, la leader della Tupac Amaru si rilassa e dice: “Imparare a vivere senza odio e risentimento fa bene al corpo e alla mente. Questo è ciò che dobbiamo imparare. Ogni giorno bisogna imparare qualcosa. A volte imparo qualcosa da mio nipote o dal mio compagno.

Milagro risale agli inizi dell’organizzazione e del progetto comunitario e lo mette in relazione con i principi ancestrali: “La Tupac Amaru è nata con i principi dei popoli indigeni e con le cerimonie umaniste. Si noti che il Movimento Umanista ha gli stessi insegnamenti dei Popoli Originari. Vale a dire, se date o offrite un piatto di cibo o un paio di pantofole, dovete farlo con il cuore e non chiedere nulla in cambio. Molti settori politici ci hanno criticato perché hanno detto che abbiamo regalato una sedia a rotelle, degli occhiali o un paio di stampelle, o che abbiamo dato da mangiare ai bambini. E perché lo facciamo? Perché ci basiamo sulla tutela dei bisogni dei nostri fratelli. Con questo voglio dire che dare un pezzo di pane, è combattere l’egoismo. Dobbiamo essere di nuovo solidali l’uno con l’altro! Dobbiamo tutti darci una mano, perché abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro! Dobbiamo recuperare i costumi dei popoli originari. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo, condividere il cibo, senza chiedere nulla in cambio. Come diciamo noi: “io sono te e tu sei me”. Guardiamoci nel volto dell’altro e diciamoci che siamo uguali, al di là delle differenze fisiche, perché tu hai dei pensieri, hai un cuore, hai una vita, hai una famiglia e io posso dare qualcosa a te e tu puoi dare qualcosa a me. E se un vicino ha bisogno del nostro aiuto per costruire un muro, andiamo tutti ad aiutare a costruirlo. Questa è la comunità organizzata, come diceva Perón, che uccide l’egoismo e il personalismo. Fa parte della nostra vita. La comunità organizzata può vincere la forza e il tempo del nemico. Di ciò che vogliono imporci”.

Qualche giorno fa, Milagro Sala è stata vittima di un raggiro da parte della stampa di destra. I media nazionali hanno reso pubbliche le foto di un ballo con la sua famiglia svoltosi a Capodanno, mentendo e dicendo che si trattava di una foto attuale e accusandola di infrangere le regole del confinamento. “Hanno detto di tutto: si sono inventati cose stupide. Quando siamo usciti per dimostrare che il video era del 31 dicembre, nessuno ha riconosciuto di essersi sbagliato. Sono rimasti in silenzio. Per loro è un aneddoto in più, ma per me è la mia famiglia. È inutile parlare o gridare che si è innocenti quando continuano a inventare tante cose e falsificare le cause. Sono stata sottomessa come donna e come sindacalista e ho subito violenza di genere”.

Anche se ha dichiarato di non volersi sentire una vittima, quella notte ha dovuto essere curata da un medico e le è stata fatta una flebo. È in quei momenti che Milagro si sente stanca. “Come posso definire quello che mi stanno facendo? Odio. Mi sento indignata perché stanno esponendo la mia famiglia”.

È anche stata consultata in merito al cosiddetto movimento anti-quarantena nei confronti del quale ha risposto in modo deciso: “Non si può convincere l’ala destra che il Presidente stia curando vite. Dicono di non aver paura del virus, ma si stanno mobilitando con le loro mascherine. I ricchi possono fare la loro quarantena, ma i poveri no perché devono andare a cercare il pane. Anche qui si può vedere la disuguaglianza”

Per quanto riguarda il suo futuro, spiega: “So che molti compagni stanno aspettando la mia uscita dagli arresti. Morales (Gerardo) è certo che Milagro Sala significa Giustizia. Non hanno mai dato loro la possibilità di rispondere alle accuse contro di me. Non hanno mai dato spazio ai falsi testimoni per dire che sono stati spinti a parlare contro di me e contro l’organizzazione”, conclude la leader della Tupac Amaru, che nonostante i nuovi tempi politici in Argentina, continua a essere prigioniera politica.

 

(*) Interviste condotte da AM 750 e Instagram ATE Capital

 

Traduzione dallo spagnolo di Clara Ricciardiello