A causa della pandemia del Covid-19 la Conferenza di revisione del TNP è stata rimandata al gennaio 2021 : si tratta di una buona o di una brutta notizia in vista di poter progredire verso un disarmo nucleare ?

Dopo la precedente Conferenza di revisione nel 2015, che non ha avuto una conclusione all’unanimità, si sono verificati due tipi diversi di eventi : da un lato una modernizzazione in aumento degli armamenti nucleari, realizzata o programmata, e lo smantellamento di diversi trattati o accordi internazionali (il JCPoA con l’Iran, l’INF, e persino la messa a rischio del NewStart) (1) e, d’altra parte, l’adozione del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) nel luglio del 2017, attualmente in corso di ratificazione in vista della sua entrata in vigore (già 37 Stati sui 50 necessari) (2).

Questo ritardo, non previsto, potrebbe permettere di giungere alle 50 ratifiche del TPAN, cio’ che apporterebbe alla Società civile e agli Stati firmatari un posizionamento più favorevole nei loro scambi con le delegazioni degli Stati dotati e dei loro alleati grazie un ruolo ‘catalizzatore’ del TPAN.

La Svezia (3), la Germania e 13 altri Stati (4)  hanno recentemente lanciato un appello pressante rivolto agli Stati dotati perché operino dei passi concreti in direzione del disarmo nucleare. Una iniziativa interessante anche se riprende nella sua forma una strategia non nuova che consiste nel rivolgere un appello unicamente ai 9 Stati del “club” nucleare, e che purtroppo non fa riferimento al TPAN.

Come amplificare la stigmatizzazione degli Stati nucleari (o che ospitano delle armi nucleari), che la campagna ICAN ha effettuato con successo in questi ultimi tre anni? Un appello in Francia (e in Italia) potrebbe raggiungere questo scopo? In effetti noi intendiamo ottenere una presa di coscienza da parte dei nostri concittadini che la ‘sicurezza’ dei nostri paesi non puo’ essere ottenuta con la ‘dissuasione nucleare’. Ricordiamoci, a questo proposito, del monito di Mikhaïl Gorbatchev, secondo il quale “ciascuno deve garantire la sicurezza dell’altro”. Fu con questa convinzione che Gorbatchev nel 1986 propose a Reagan l’eliminazione di tutte le loro armi nucleari, proposta che Reagan accetto’ solo in parte…

Inoltre, un appello del Parlamento Europeo affinché tutti gli Stati, a cominciare da quelli dell’Unione Europea, aderiscano al TPAN, costituirebbe un’iniziativa molto pertinente in vista della Conferenza di revisione del TNP nel gennaio 2021!

Senza indugio quindi ci apprestiamo a lanciare un’azione in tale direzione.

Note

[1] Glossario : il JCPoA con l’Iran (Joint Comprehensive Plan of Action), l’INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), il NewStart (Strategic Arms Reduction Treaty) rischia di non essere rinnovato alla sua scadenza del 5 febbraio 2021, il TPAN (Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari).

[2] Si veda la lista delle firme e ratifiche:
https://treaties.un.org/Pages/ViewDetails.aspx?src=TREATY&mtdsg_no=XXVI-9&chapter=26&clang=_fr

[3]  https://www.government.se/information-material/2020/02/npt-at-50-advancing-nuclear-disarmament-securing-our-future/

[4] Argentina, Canada, Finlandia, Indonesia, Giappone, Giordania, Kazakhstan, Paesi-Bassi, Nuova-Zelanda, Norvegia, Repubblica di Corea, Spagna e Svizzera.

scritto in collaborazione con  Dominique Lalanne – Dottore in Fisica Nucleare e in Fisica delle Particelle Elementari , Direttore di ricerca al CNRS, pensionato. Le sue ricerche si sono svolte prima al Laboratoire dell’Accélérateur linéaire a Orsay, e, in seguito, nel Laboratoire Souterrain de Modane. A partire dagli anni 1980 si è interessato al disarmo nucleare nelle associazioni Stop-Essais e Maison de Vigilance – E’ attualmente co-presidente della fusione di queste associazioni : « Abolition des Armes Nucléaires – Maison de Vigilance », membro della campagna ICAN.