«#ciavvelEni. Eni basta bruciarci il futuro» con questo slogan attiviste e attivisti di Fridays For Future si sono dati appuntamento nei pressi della sede principale della multinazionale, dove si sta svolgendo – a porte chiuse – l’Assemblea degli azionisti di Eni, per una una protesta simbolica e nel rispetto delle disposizioni vigenti per contrastare l’emergenza sanitaria.

A poca distanza, attivisti di Greenpeace a bordo di un kayak, hanno protestato mostrando il messaggio <<Eni colpevole di cambiamenti climatici>>.

Proteste in strada non solo nella capitale, anche a Milano attiviste e attivisti di Fridays For Future si sono ritrovati davanti all’Eni Store in Corso Buenos Aires con un chiaro messaggio per il Cane a sei zampe: <<Eni fuori dalle scuole, Eni fuori dal fossile>>.

Eni, l’azienda più inquinante in Italia, è tra le trenta multinazionali responsabili della maggior parte delle emissioni climalteranti mondiali. Mentre la scienza e milioni di persone nel mondo richiedono con forza una non più rinviabile transizione ecologica, Eni prevede di aumentare la propria produzione upstream nei prossimi anni e di convertire entro il 2050 l’85% della sua produzione al gas, un combustibile fossile altamente inquinante. <<L’attività di Eni è insostenibile per il clima, devastante per gli ecosistemi e per le persone che vi abitano>> dichiarano le attiviste e gli attivisti.

In Italia, in Val d’Agri, nel 2017 è stato trovato nella rete fognaria del petrolio che si è scoperto poi provenire da uno sversamento di 400 tonnellate di greggio ad opera di Eni.

Allo stesso modo anche in Nigeria il Cane a sei zampe ha sacrificato all’estrattivismo più di 30 mila km quadrati di foresta e ha inquinato numerosi pozzi d’acqua. Tra l’altro è ancora in corso il processo che vede Eni e Shell indagate per la presunta maxi-tangente pagata per estrarre petrolio nelle acque del Golfo di Guinea. Fridays for future considera <<inaccettabile che la stessa multinazionale colpevole di questi crimini sia selezionata per occuparsi della formazione sull’educazione ambientale nelle scuole o per svolgere l’alternanza scuola-lavoro e che sia partner e finanziatrice di tanti atenei pubblici italiani >>.

Dietro al volto pubblico dell’azienda, costruito su spot incentrati sui temi della sostenibilità e del progresso, le ragazze e i ragazzi di Fridays For Future vedono chiaramente <<una multinazionale nemica del clima e la complicità di uno stato, che ne è azionista per il 30%, non intenzionato ad agire concretamente per contrastare la crisi climatica. Stanno devastando il Pianeta con i nostri soldi!>>

Ma il movimento di giovani non si arrende e dichiara: <<Non accetteremo più che delle decisioni così importanti per la salute di tutte e tutti e per il nostro futuro vengano prese in riunioni, come quella di oggi, in cui l’ultima parola spetta a chi ha il portafogli più grande. Eni tu ci avvelEni, ma noi siamo l’antidoto, e se vuoi continuare a bruciare il nostro futuro…allora ci organizzeremo per spegnerti!>>

Dalle 16 sarà possibile partecipare al webinar #ciavvelEni sulla pagina facebook e sul canale YouTube di Fridays For Future Italia: sarà l’occasione per fare luce sull’operato di Eni in Italia e nel mondo e per fare sentire le voci di chi vi si sta opponendo.

Durante il webinair interverranno: Fridays For Future Italia, Greenpeace Italia, A Sud Onlus, Re:Common, Luca Saltalamacchia (avvocato della comunità Ikebiri) , Mimmo Nardozza (attivista della Val d’Agri in Basilicata), Andrea Turco (attivista di Gela in Sicilia) e numerosi gruppi locali di Fridays for Future.

Chiunque potrà partecipare in prima persona alla manifestazione digitale, unendosi al social bombing sulle pagine social di ENI e postando una propria foto con l’hashtag ufficiale #ciavvelENI.

Sui profili Facebook, Instagram, Twitter e sul sito ufficiale di Fridays For Future sarà possibile trovare tutte le informazioni per partecipare al mail bombing e al tweetstorm.

Questa mattina alle 11, invece, Greenpeace Italia, Valori.it, Re:Common e Fridays For Future Italia ha ospitato su Facebook e Youtube “Quello che Eni non dice”, live streaming organizzato con la collaborazione di Fondazione Finanza Etica.

Sono intervenuti Andrea Barolini (Valori.it), Antonio Tricarico (Re:Common), Gianni Barbacetto (Fatto Quotidiano), Livia Tolve (Fridays For Future Italia), Luca Iacoboni (Greenpeace Italia), Mauro Meggiolaro (Fondazione Finanza Etica). In chiusura dell’evento, Marta Bernardi (Scomodo) presenterà “Inquinanti”, progetto editoriale realizzato in collaborazione con Greenpeace Italia.