Il nostro è un appello che lanciamo come Fondazione E’ Stato il Vento, che in questi mesi ha tentato di sostenere il Sogno di Domenico Lucano perché Riace continui ad essere il “paese dell’accoglienza”.

In questi giorni amari per l’espandersi del coronavirus in Italia e nel mondo, pagato a caro prezzo da così tante vittime, anche in Italia, noi esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari e la nostra vicinanza e sostegno ai medici e a tutto il personale sanitario, impegnati in questa dura guerra al virus.

Riguardo ai cittadini stranieri richiedenti asilo o beneficiari di protezione (internazionale o per motivi umanitari), chiediamo di sospendere le fuoriuscite dai centri per quanti hanno concluso il loro progetto di accoglienza e di accelerare il trasferimento nelle strutture per quanti ne abbiano diritto e siano in attesa di accedervi, creando eventualmente ulteriori posti nei circuiti per richiedenti asilo (CAS) e per i titolari di protezione internazionale (SIPROIMI), cui far accedere chi ne abbia già beneficiato e, una volta fuoriuscito da quei circuiti, si trovi a fronteggiare una temporanea situazione di emergenza abitativa.

Con altrettanta forza chiediamo al governo sia l’abrogazione dei disumani Decreti Sicurezza che hanno drasticamente peggiorato la situazione giuridica dei profughi sia la riforma della disciplina per ottenere la cittadinanza (il cosiddetto Ius culturae) che è al vaglio della Commissione Affari Costituzionali. Non comprendiamo la lentezza con cui temi così importanti vengono disattesi.

Ma fra gli ultimi di questa nostra società ci sono i carcerati, i senza fissa dimora, i rom che pagheranno pesantemente per questa emergenza sanitaria. E’ urgente intervenire nelle carceri che sono vere “bombe sanitarie.” Gli spazi ristretti e la grande promiscuità in cui sono costretti a vivere i carcerati può far espoldere il numero dei contagi. Intervenire in queste carceri super affollate è una necessità anche a tutela della salute pubblica. Purtroppo per effetto del recente decreto legge in proposito usciranno solo poche centinaia di detenuti con condanne fino a 18 mesi. Troppo poco: non è tempo di mezze misure. E’ una bomba che ci potrebbe esplodere fra le mani. Altrettanto grave è la situazione dei senza fissa dimora. La sospensione parziale dei servizi di prossimità, come è avvenuto in tante città, ha comportato una presenza decisamente più visibile dei senza fissa dimora che, nelle città vuote e senza un posto dove andare, rischiano di suscitare ancora di più l’intolleranza della popolazione. La tutela dei senza fissa dimora non rappresenta solo un atto di solidarietà e civiltà, ma è anche un atto di tutela della salute pubblica. E non ultimo c’è la grave situazione dei campi rom dopo i decreti del governo. Per i rom non poter uscire di casa ed essere per strada, significa non poter lavorare e quindi vuol dire fame. E’ un’emergenza dentro l’emergenza. Per loro servono acqua, cibo, e presidi sanitari. E sono tanti i campi rom che sono in gravi difficoltà. Non li possiamo dimenticare.

In questo momento grave di pandemia, la Fondazione E’ stato il Vento chiede con insistenza che questa crisi non venga di nuovo pagata, oltre che dai cittadini italiani, anche dagli ultimi della nostra società, che hanno già sofferto abbastanza.