Ci sono poche attività sulla terra catastrofiche per l’ambiente come la guerra. Uno dei più grandi colpevoli di bruciare il petrolio è l’esercito e, quando e dove c’è un conflitto o una grande esercitazione militare, la quantità di petrolio bruciato aumenta rilasciando anche un maggiore carico di fumo. La guerra e il militarismo e le relative “impronte di carbonio” stanno accelerando gravemente il cambiamento climatico.

Indipendentemente da ciò che è stato appreso sul cambiamento climatico attraverso i rapporti di ricerca scientifica, poco è stato fatto per includere il contributo dei militari al cambiamento climatico o per ridurlo. Se vogliamo combatterlo seriamente, dobbiamo assicurarci di contare tutte le emissioni di carbonio, senza eccezioni basate su “disagi politici”.

Il contributo significativo dell’esercito al cambiamento climatico ha ricevuto scarsa attenzione. Secondo un recente rapporto della Brown University, l’esercito americano è uno dei maggiori inquinatori della storia: consuma infatti più combustibili liquidi ed emette più gas climalteranti di molti paesi industrializzati come la Svezia o la Svizzera.

Questo “gioco sporco” che esclude le emissioni militari deve finire!

L’IPB esorta la COP25 a includere l’esercito nel suo lavoro di azione per il clima e ad adottare disposizioni relative alla conformità militare. La COP25 deve includere le emissioni militari nei suoi calcoli e il riciclaggio di emissioni di CO2 deve cessare. Andrebbe anche elaborato un piano per ridurre le emissioni militari.

L’IPB esorta gli Stati firmatari dell’accordo di Parigi ad adeguarne le disposizioni alle emissioni militari, senza lasciare agli Stati nazionali la decisione su quali settori nazionali dovrebbero ridurre le emissioni.

L’IPB chiede l’inclusione delle emissioni militari di gas a effetto serra nelle normative sui cambiamenti climatici. Inoltre i paesi devono essere obbligati senza eccezioni a ridurre le emissioni militari e a riferirle in modo trasparente.

L’IPB chiede studi più accademici (in linea con lo studio della Brown University) e un rapporto speciale dell’IPCC o un rapporto speciale equivalente. Il rapporto deve essere un progetto comune tra il mondo accademico e la società civile.

Documento informativo dell’IPB: Military & Environment – the “carbon boot-print”