Tre italiani su quattro sono contrari a queste armi. Nei prossimi giorni a Ginevra si deciderà quale percorso internazionale intraprendere per norme che vietino le armi completamente autonome.

Il 73% degli intervistati da YouGov (in un sondaggio per la “Campaign to Stop Killer Robots” in 10 differenti Paesi europei vuole che i propri governi “lavorino per un divieto internazionale sui sistemi letali di armi autonome (LAWS)”. Solo il 13% degli intervistati si dice contrario a tale divieto.

L’opinione pubblica italiana è tra quelle maggiormente a favore di una messa al bando dei “killer robots”: il 75% degli intervistati (cioè 3 italiani su 4) vorrebbero che l’Italia diventasse protagonista nella creazione di norme internazionali e solo il 12% esprime contrarietà per questa opzione (circa il 13% non esprime opinione). Un sostegno diffuso sia a livello territoriale (la messa al bando è voluta dal 77% nel Nord Ovest, dal 78% nel Centro, dal 74% nel Sud e nelle Isole, con solo una minima flessione nel Nord Est comunque al 70%) sia a livello generazionale (la richiesta di una messa al bando cresce gradualmente con l’età: dal 69% per gli under 24 al 78% per gli over 55). I risultati di questo sondaggio dimostrano una  preoccupazione per il tema in continua crescita (indagini analoghe nel 2017 e 2018 avevano visto un’opposizione ai killer robots inferiore al 60%) e in linea con quanto già evidenziato da un sondaggio approfondito e specifico condotto da IRIAD Archivio Disarmo a marzo 2019 che mostrava una contrarietà verso le armi autonome da parte del 70% degli italiani.

“Ancora una volta i dati dimostrano che l’opinione pubblica è dalla nostra parte nel chiedere la messa al bando delle armi autonome e nell’evitare che decisioni di vita o di morte siano lasciate a macchine o a qualsiasi forma di intelligenza artificiale, non in grado di assolvere a tale compito secondo principi etici e di umanità – sottolinea Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo – Dobbiamo mantenere un controllo umano significativo sull’uso della forza e chiediamo che il Governo italiano sia in prima fila nella elaborazione di norme internazionali in tale direzione”. Una richiesta che trova l’appoggio degli italiani anche al di là delle appartenenze politiche. Secondo il sondaggio appena realizzato, infatti, la richiesta di sostegno ad un percorso di messa al bando è sostenuta da oltre il 76% dell’elettorato del Movimento 5 Stelle, da oltre l’81% di quello del Partito Democratico, da circa il 75% degli elettori di Italia Viva e da ben il 91% dei simpatizzanti di Liberti e Uguali. Ma il sostegno è esplicito non solo per quanto riguarda le forze dell’attuale maggioranza governativa: anche il 65% dell’elettorato della Lega con Salvini, il 71% di quello di Fratelli d’Italia e ben l’81% dei sostenitori di Forza Italia sono a favore.

Un motivo in più per chiedere a Governo e Parlamento di agire prontamente sia a livello nazionale che internazionale.

Dal 2014 più di 90 stati si sono incontrati otto volte alla Convenzione sulle armi convenzionali (CCW) delle Nazioni Unite a Ginevra per discutere delle gravi minacce per l’umanità poste dalle armi autonome letali (LAWS) note anche come “killer robots”. Alla riunione annuale della CCW del prossimo 15 novembre, gli Stati decideranno i loro prossimi passi per far fronte alle crescenti preoccupazioni sul consentire alle macchine, piuttosto che agli umani, di prendere decisioni di vita o di morte in conflitto. Già 30 Stati hanno espresso l’intenzione di negoziare un nuovo Trattato per vietare completamente questi sistemi d’arma, mentre sono decine (tra cui l’Italia) i Paesi che hanno espresso l’urgente necessità di elaborare norme per mantenere un significativo controllo umano sull’uso della forza. I colloqui diplomatici sono stati incaricati di raccomandare “opzioni” sulla risposta normativa appropriata, ma devono ancora produrne uno a causa dell’opposizione delle maggiori potenze militari, in particolare la Russia e gli Stati Uniti.

La coordinatrice internazionale della della Campaign to Stop Killer Robots (di cui fa parte anche Rete Disarmo) Mary Wareham ha dichiarato: “I nuovi risultati del sondaggio confermano ciò che abbiamo detto ai leader politici di questi Paesi europei: l’opinione pubblica sostiene fermamente la nostra richiesta di vietare i robot killer! Dunque è arrivato il momento di trasformare la retorica politica in una leadership concreta che avvidi i negoziati su un Trattato per vietare le armi completamente autonome. Una rapida azione normativa è essenziale per garantire che l’umanità mantenga un controllo significativo sull’uso della forza in conflitto”.
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Nota: il sondaggio è stato commissionato dalla “Campaign to Stop Killer Robots” e condotto da YouGov nell’ottobre 2019. Agli intervistati in dieci Stati europei è stato chiesto, “Pensi che il tuo Paese dovrebbe lavorare per un bando internazionale sulle armi autonome?”. La dimensione del campione di riferimento è stata di 1.000 intervistati (Tranne per la Germania con  2.000 e per Svizzera e Irlanda con 500).
Maggiori informazioni:
In Italia la campagna per la messa al bando delle armi completamente autonome vede tra i suoi membri la Rete Italiana per il Disarmo (RID) e l’Unione Scienziati per il Disarmo (USPID).