All’apertura del Climate Action Summit nell’Assemblea Generale dell’Onu, a New York, ieri Greta Thunberg ha pronunciato un discorso durissimo rivolta ai capi di governo che la stavano ascoltando. Una denuncia spietata e rabbiosa, che ha trasformato il volto in genere sorridente della giovane attivista in una maschera dura e indignata quale non si era mai vista prima.

Alla fine del vertice, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha annunciato che 77 nazioni si sono impegnate a ridurre a zero le loro emissioni entro il 2050.

Vedremo se manterranno l’impegno, che appare comunque troppo lontano nel tempo per invertire una situazione che minaccia di andare presto fuori controllo. La pressione continuerà e il prossimo sciopero globale per il clima di venerdì 27 sarà un’altra occasione per far sapere a governi e imprese che giovani e meno giovani non si fermeranno fino a quando le loro richieste non verranno esaudite.

Ecco il testo integrale del discorso di Greta Thunberg:

Il mio messaggio è che vi terremo d’occhio. È tutto sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall’altro lato dell’Oceano. Eppure venite a chiedere la speranza a noi giovani? Come osate?

Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, e io sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, stanno morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come osate?

Per oltre 30 anni la scienza è stata chiarissima. Come osate continuare a guardare dall’altra parte e venire qui dicendo che state facendo abbastanza quando le politiche e le soluzioni necessarie non si vedono ancora?

Dite di ascoltarci e che capite la nostra fretta. Ma non importa quanto io sia triste o arrabbiata, non voglio crederci. Perché se aveste davvero compreso la situazione e continuaste comunque a sbagliare, allora voi sareste il Male. E io non voglio crederlo.

L’idea comune di dimezzare le emissioni in 10 anni ci offre solo il 50% di possibilità di rimanere sotto ai 1.5°C gradi e il rischio di innescare un’irreversibile catena di eventi che andranno oltre il controllo umano.

Il 50% potrà essere accettabile per voi. Ma quei numeri non includono i punti di non ritorno, la maggior parte dei circoli di reazione, il riscaldamento aggiuntivo nascosto dall’inquinamento atmosferico tossico o aspetti di equità e giustizia climatica.

Dunque il 50% di rischio non è semplicemente accettabile per noi, coloro che dovranno viverne le conseguenze.

Per avere il 67% di probabilità di rimanere sotto all’aumento di temperatura di 1.5°C – che secondo l’IPCC [Intergovernmental Panel on Climate Change, n.d.r] è il miglior scenario possibile – il mondo aveva 420 gigatoni di CO2 da emettere entro il 1 gennaio 2018. Oggi quella stima è stata ridotta a 350 gigatoni.

Come osate fingere che ciò si possa risolvere come al solito con alcune soluzione tecniche? Con gli attuali livelli di emissioni la restante riserva di CO2 sarà interamente perduta nel giro di otto anni e mezzo.

Oggi non ci saranno soluzioni o piani in linea con queste stime, perché questi numeri sono troppo scomodi. E voi non siete ancora abbastanza maturi per dire le cose come stanno.

Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai.

Non vi permetteremo di gettare via tutto questo. Proprio qui, proprio ora noi tracciamo la strada. Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.

Grazie.