In tantissimi hanno risposto all’appello di Don Luigi Ciotti per una mobilitazione che chiede ai senatori di non votare il #decretosicurezzabis.

Dalla Goletta Verde a scritte sulla spiaggia, dalla Tunisia a Riace, dall’Asinara al Trentino sono in migliaia quelli che rispondono all’appello di Libera rivolto ai senatori: ‘Fermatevi, la disumanità non può diventare legge’.

È questa la scritta su cartelloni, fogli ma anche sulla spiaggia, che ben presto è diventata una mobilitazione virale sui social. In tantissimi hanno risposto all’appello di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, per una mobilitazione che chiede ai senatori di non votare il #decretosicurezzabis che arrivato stamane in aula al Senato.

Dai 200 giovani di Libera presenti a Trappeto (Pa) all’equipaggio della Goletta Verde di Legambiente, fino a quanti hanno esposto il cartello sui lidi o sulla spiaggia con la scritta “la disumanità non può diventare legge”. Mobilitazione a Riace, all’Asinara in Trentino. I volontari di Libera e Legambiente, impegnati nei campi di formazione in tutta Italia, si sono mobilitati per promuovere appello.

“È una normativa perfino peggiore della precedente, finalità e scopi restano però gli stessi: restringere sempre più l’area dei diritti e dunque della civiltà. Faccio un ultimo appello- ha dichiarato Luigi Ciotti, presidente di Libera- mi auguro che i senatori sentano la responsabilità non solo politica ma anche etica di questo voto. Bocciare questo decreto significa riaprire nel nostro Paese un varco alla speranza, ricongiungere la nostra Italia alla parte migliore della sua storia: quella costruita da tante persone oneste, ospitali e solidali, ribelli alle parole e agli atti dei demagoghi e dei prepotenti”.

 

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