Stilli (Aoi): “E’ un segnale di cambiamento. Chiediamo al nuovo governo la cancellazione dei decreti sicurezza”

Fonti del Viminale fanno sapere che è stato firmato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali per la Mare Jonio. Il provvedimento è stato inviato ai ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Dalla nave fanno però sapere che la Guardia Costiera italiana avrebbe chiesto invece al nostro paese un porto sicuro per l’approdo.

Dopo il nostro rifiuto di violare il diritto internazionale riferendoci ad ‘Autorità Libiche’, MRCC Roma Guardia Costiera ha assunto il coordinamento del nostro caso e chiesto ‘a competenti Autorità Italiane’ l’assegnazione di un porto sicuro alla Mare Jonio”, fanno sapere dalla Ong Mediterranea Saving Humans.

“Non succedeva da oltre 14 mesi: l’ultima volta in cui il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma chiese l’assegnazione di un porto sicuro ad una nave della società civile- conclude Mediterranea- fu l’8 giugno 2018 con sbarco a Reggio Calabria di Sea Watch 3”.

STILLI (AOI): DA GUARDIA COSTIERA SEGNALE DI CAMBIAMENTO

“Bene la decisione della Guardia Costiera di chiedere un porto in Italia per la nave Mare Jonio. Un fatto che, come osserva giustamente la ong Mediterranea Saving Humans, non accadeva da 14 mesi e va in diretto contrasto con quanto domandato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. E’ la dimostrazione del fatto che il clima in Italia sta cambiando, indipendentemente da cosa si pensa del nuovo governo. E ai futuri governanti, noi delle Ong chiediamo di cancellare rapidissimamente i due decreti sicurezza firmati con molte riserve dal presidente Mattarella”. Così all’agenzia ‘Dire’ Silvia Stilli, portavoce di Aoi, l’Associazione che in Italia rappresenta le Ong.

Stilli prosegue: “E’ la prima volta che la Guardia Costiera compie formalmente un gesto di questo tipo,tuttavia non è il primo episodio: gli uomini della Guardia Costiera hanno e continuano a mantenere un dialogo forte con le imbarcazioni in mare in situazioni di difficoltà, penso agli episodi della nave Juventa o Sea Watch. Quando fai questo lavoro- prosegue la portavoce- e agisci avendo davanti agli occhi quello che oggi sta accadendo al largo delle nostre coste, lo scambio di informazioni non viene mai meno”.

L’esperta ricorda poi che il caso della Mare Jonio “non è certo ordinaria amministrazione: sono tante le testimonianze che confermano la morte di tanti bambini“, prima che la nave di soccorso intervenisse per recuperare i naufraghi.

Stilli si augura che la posizione assunta dalla Guardia Costiera “sia un segnale per il nuovo governo, a cui chiediamo di cancellare i decreti sicurezza, che mettono in difficoltà peraltro anche le attività della Guardia Costiera stessa e delle altre strutture di difesa del paese e di controllo delle coste. Noi abbiamo sempre sostenuto il loro lavoro: pensiamo all’operazioneMare Nostrum, attiva durante il governo Letta, con cui sono state realizzate operazioni di salvataggio eccezionali e voglio sottolineare che in quel periodo non c’erano ancora le navi delle Ong nel Mediterraneo”.

 

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