Mercoledì 22 maggio 2019 dalle ore 16:00 alle 18:00

Università Statale di Milano, via Festa del Perdono

Organizzato da Assemblea della Statale, Noi e Gaia, Tragedia in cinque atti, LUME – Laboratorio Universitario MEtropolitano e Fuori Luogo

Negli ultimi anni l’Europa sia come entità politica che come spazio geografico è attraversata da una profonda crisi; vari sono stati gli stravolgimenti economici e sociali che hanno fatto mutare velocemente lo scenario politico.

Da un punto di vista strettamente economico il sistema di produzione vigente, caratterizzato negli ultimi 30 anni dalle direttive della teoria neoliberista, fatica ad assorbire la forza-lavoro all’interno dei cicli di produzione reale e più in generale a garantire quella “promessa di prosperità e progresso”; allo stesso tempo le forme di governance e di controllo diventano sempre più autoritarie e repressive. Il capitale-finanziario e i suoi processi di valorizzazione e accumulazione è sempre più sganciato rispetto all’economia reale e dai bisogni delle persone. Il processo di accumulazione oggi è diffuso e pervade tutto lo spazio e il tempo dell’esistenza umana e non umana.

La natura stessa è stata messa a valore e paradossalmente questo passaggio è avvenuto proprio nel momento in cui emergevano con sempre più evidenza gli effetti del disastro ambientale. Partendo proprio dall’emergenzialità della crisi ambientale e climatica nuovi paradigmi economici come quello della Green Economy hanno trovato terreno fertile per affermarsi.

L’operazione teorica è quella di accostare su uno stesso piano del discorso sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Possiamo notare questo nella nostra quotidianità, passeggiando per le strade della metropoli che viviamo, dove gli spot pubblicitari ci invitano a vivere nella nuova forma-grattacielo denominata “bosco verticale” spacciandola per la zona più “smart e più green” della città, oppure nei cortili della nostra università dove Eni ci propone la sua idea di ecologia.

Per comprendere meglio come tutto questo sia potuto accadere abbiamo ritenuto interessante interrogarci e approfondire insieme come si è determinato il nesso tra valore e natura negli ultimi 50 anni e quali sono stati i passaggi politici e economici che hanno portato alla situazione attuale.

Uscendo da una lettura economica e strutturale invece possiamo constatare che siamo di fronte a una crisi più esistenziale dell’umanità, dove la prospettiva di futuro tende a sfumare. Non a caso infatti il tema del “futuro” è uno dei più ripresi nell’ultimo periodo: questa volta però non con lo sguardo prometeico e modernista dei futuristi, ma con quel senso di inquietudine e distopico che emerge con chiarezza nella produzione artistica di film, libri, musica.

Abbiamo deciso di incontrarci e affrontare questi temi per dotarci degli strumenti teorici adeguati alla fase storica che stiamo vivendo, in modo da poter comprendere meglio i processi che ci circondano e agire con più agilità all’interno di questi.

Ne parleremo con:

Emanuele Leonardi, ricercatore presso l’Università di Coimbra e militante di Effimera,

Salvo Torre ricercatore presso l’Università di Catania e con

Ecologia politica. Catastrofe o transizione ecologica?