Intervista a Dardo Scavino, filosofo e scrittore argentino, sulla situazione dell’attivista sociale indiana Milagro Sala, durante il France Latin America Festival 33, che si è tenuto al cinema Jean-Eustache di Pessac (33).

Pressenza: può ricordarci la situazione di Milagro Sala finora?

Dardo Scavino: Milagro Sala  è un’attivista sociale che opera nella sua provincia. Jujuy è una provincia molto povera del nord dell’Argentina, basata su un sistema semi-feudale, una specie di proprietà terriera. È molto lontana da Buenos Aires e dal modello sociale di Buenos Aires.

C’è una tradizione politica piuttosto autoritaria nella provincia in confronto ad altre province. Così, in questa provincia molto difficile, lei ha cercato di lottare per la giustizia sociale, per aiutare i più poveri. Fin da quando era molto giovane, ha adottato una ventina di bambini di strada, che ha cresciuto come se fossero i suoi figli.

È un modello di attivismo sociale davvero sorprendente. Molto controverso, molto discusso. La accusano di essere autoritaria. Ha una forte personalità. L’ho conosciuta personalmente ed è una persona molto carismatica. È davvero sorprendente avere a che fare con lei.

È riuscita a creare quest’organizzazione che ha lottato contro le ingiustizie sociali nella sua provincia e, al momento dellarrivo di Kirchner  al potere (me l’ha raccontato personalmente), fu Kirchner stesso a chiamarla per chiederle di cosa avesse bisogno. Lei ha chiesto aiuto a Kirchner.

E fu così che diedero vita alla Tupac Amaru: iniziarono a costruire alloggi sociali, scuole, ospedali… tutte le infrastrutture sociali, che sono piuttosto conosciute in Argentina.

Ci furono diversi conflitti con altri attivisti sociali e politici della provincia, nonché con alcuni attivisti di sinistra che pensavano che ricevesse aiuti dal governo, diversamente da altri gruppi. Ci furono molti conflitti e quando Macri salì al potere e Geraldo Morales  fu eletto come attuale governatore della provincia di Jujuy, fu imprigionata, con l’accusa di aver organizzato una manifestazione contro Geraldo Morales. E, anche se fosse vero, non è un motivo per metterla in prigione. Inoltre, è stato dimostrato che non era lì e, secondo alcune testimonianze, non ha nemmeno preso parte all’organizzazione dell’evento.

In seguito è stata anche accusata di aver partecipato a degli scontri armati a Jujuy. Alla fine, le testimonianze si sono rivelate piuttosto deboli e hannodimostrato che lei non era coinvolta.

Proprio di recente, è stata accusata di appropriazione indebita di fondi pubblici, che erano semplicemente i fondi che il governo Kirchner le aveva inviato per fare i lavori che effettivamente ha fatto. Basta vedere tutto ciò che ha fatto con i soldi dello stato.

La sua attuale situazione è una condanna a 13 anni di carcere che sia lei sia gli attivisti di Tupac Amaru contestano,  considerandola una misura molto ingiusta.

E possiamo vedere chiaramente l’intervento personale del governatore, in quanto rappresentante del potere esecutivo della provincia, nella decisione della sentenza del tribunale.

Si tratta di un’infrazione del patto repubblicano della divisione del potere nella provincia di Jujuy.

 

Pressenza: come reagisce il popolo argentino?

Dardo Scavino: Il popolo argentino è piuttosto diviso. Ci sono i kirchneristi, i simpatizzanti di Cristina Kirchner, che naturalmente sostengono Milagro Sala, che è piuttosto vicina all’ex presidente.

E anche la sinistra trotskista, l’estrema sinistra, sostiene Milagro Sala.

E c’è un’altra parte della popolazione che si fa eco dei media egemonici in Argentina, che sono piuttosto potenti, specialmente alcuni monopoli dell’informazione. Precisamente, l’ex governo voleva smantellarli e non è riuscito a farlo.

Quindi, al momento, come sta accadendo in molti paesi dell’America Latina, come Messico, Brasile e Argentina, la politica di questi paesi non può essere compresa se non comprendiamo i ruoli di questi monopoli dell’informazione.

Questi sono in grado, in qualche modo, di creare notizie false, ma allo stesso tempo è molto difficile smentirlo perché non ci sono media che siano all’altezza, in termini quantitativi, del potere di questi media.

Oggi c’è un’intera parte della popolazione che pensa che la realtà sia ciò che vedono in questi media, in particolare in TV. Quindi, la loro idea di Milagro Sala è quella di una specie di criminale corrotta.

Inoltre, e questo è molto importante, l’Argentina è una nazione che registra un livello molto alto di razzismo. È un paese cresciuto con il mito di un paese europeo bianco, che non è come gli altri paesi dell’America Latina, un paese composto solo da emigranti, emigranti europei. Macri ha parlato dei “nostri nonni emigrati”, come se tutti gli argentini fossero figli o nipoti di emigranti.

Quindi, la popolazione di origine indiana, come Milagro Sala, è generalmente vittima di discriminazioni piuttosto significative. Inoltre, se si è poveri e di origine indiana, il livello di discriminazione raddoppia. E Milagro Sala stessa l’ha detto molte volte: “Il mio problema è che sono un’indiana povera”.

E in Argentina, purtroppo, questa è già una causa di sospetto sufficiente a mandare qualcuno in prigione.

 

Ringraziamo Dardo Scavino per la sua disponibilità e il France Latin America Festival 33  per la sua organizzazione.

Traduzione dal francese di Simona Trapani