ROMA – Momenti di tensione al convegno ‘Famiglia e natalità’ organizzato dalla Lega nella sala consiliare del I Municipio, a Roma, dove al grido di “Vergogna Vergogna” c’è stato un blitz di ‘Non Una Di Meno’, dopo che la Polizia ha chiesto alle donne, prima di entrare, di aprire borse e zaini. Una di queste è stata strattonata da uno dei partecipanti alla tavola rotonda promossa dalla Lega.

“Come mai come mai noi non decidiamo mai, d’ora in poi d’ora in poi decidiamo solo noi”, hanno scandito le attiviste mentre il senatore Pillon si è detto pronto ad un confronto democratico. “Ti abbiamo ascoltato per questo siamo preoccupate”, ha urlato la presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli.

È sulla nostra pelle” ripetono le donne, sbattendo le mani sui tavoli, mentre il senatore Pillon continua a parlare. “Qualcuno dice che la soluzione sono i migranti- dichiara Pillon- ma una piccola domanda: in Italia ci saranno gli italiani? Dobbiamo chiederci se siamo in grado come popolo di assicurare un futuro a questo Paese.

È chiaro che la migrazione non può essere la soluzione al problema della natalità. Le coppie immigrate una volta arrivate in Italia si adeguano al tasso di natalità del nostro Paese. Questa è una deportazione di massa perché le ong finanziate dai soliti noti della finanza internazionale destabilizzano i Paesi non amici attraverso l’immigrazione selvaggia”.

LE ATTIVISTE: “SENATORE LEGA È FUORI DALLA STORIA”

Nessuna mediazione sulla violenza di genere“, “Dio, Patria, Famiglia… che vita di m…”, “Pillon odia le donne“, si legge sui cartelli delle attiviste che durante il presidio, con un coro, hanno ribattezzato il senatore “Pillon combinaguai“, parodia del cartone Pollon.

“Stiamo parlando di un disegno di legge iniquo che non pensa al benessere di genitori e figli che ha un doppio scopo: il controllo delle libertà individuali delle donne e in generale della società e un interesse meramente economico perché rende obbligatorie la mediazione familiare a dei costi elevati- dichiara all’agenzia Dire Simona Ammerata, di Non Una di Meno Roma- È una legge che si fonda sulla Pas, che è una sindrome che non esiste e che anzi la comunità scientifica considera falsa. E soprattutto è un disegno di legge che è evidente contro la libertà delle donne. Siamo da novembre in agitazione permanente, domani saremo in piazza per i consultori sotto la Regione Lazio, ci sono assemblee pubbliche previste nelle prossime settimane e iniziative insieme alle donne lavoratrici per l’8 marzo. Non ci fermeremo finché il ddl non sarà ritirato”.

KOCH: PILLON PERICOLOSO, QUINTESSENZA VOLONTÀ SESSISTA E RAZZISTA GOVERNO

“Sono qui per contestare il diritto del senatore Pillon a parlare del suo disegno di legge e per contrastarlo perché è pericolosissimo. È un attacco alle donne principalmente, è un uso distorto della teoria di Gardner, razzista, misogina e pedofila. Secondo me il ddl Pillon rappresenta la quintessenza della volontà sessista e razzista di questo governo”. Così all’agenzia Dire la presidente della Casa internazionale delle donne di Roma, Francesca Koch, presente al presidio di protesta organizzato contro il senatore Simone Pillon da Non una di meno.

Questa proposta– continua Koch- è un attacco alle conquiste delle donne, alle relazioni delle donne con i loro figli, una subalternità agli interessi dei padri separati, ed è pericoloso per le vite di bambini anche molto piccoli che vengono traumatizzati perché vengono strappati d’improvviso al rapporto con la mamma e consegnati a questi padri che spesso sono violenti e di cui, invece, non si riconosce la pericolosità e la violenza. Questo ddl– conclude la presidente della Casa Internazionale delle Donne- è quanto di più eloquente anche rispetto alla ferocia di questo governo, non solo contro i migranti ma anche contro le donne, che devono imparare a stare zitti, fare i figli per la patria e non rivendicare nessuna delle loro libertà”.

 

CIRINNÀ: PERICOLOSO PER I BAMBINI, VA RISPEDITO AL MITTENTE

“Sono qui oggi in un presidio libero di donne democratiche, di donne di sinistra che dicono: il diritto di famiglia italiano non si tocca. Non si torna al medioevo, non si torna a pericolosi disegni di legge che rinchiudono le donne dentro casa e che rendono la separazione sempre più difficile. Siamo qui per dire: ‘Non toccate i bambini, i bambini non sono una clave da usare contro il padre o la madre. Anche se i genitori si separano i bambini hanno diritto alla loro serenità”. Così all’agenzia di stampa Dire la senatrice Monica Cirinnà, a margine del presidio organizzato da Non Una di Meno al I Municipio per contestare il senatore Simone Pillon.

“Bisogna dire ‘No’ all’inserzione nella sanità Italiana della Pas che in Italia non è riconosciuta- aggiunge la senatrice- Sta solo nella testa di chi vuole usare i bambini contro le madri. Diciamo No alla mediazione familiare, esiste già un percorso di separazione e divorzio nel nostro codice civile e quindi la mediazione torna solo comoda a chi ci vuole lucrare sopra. La mediazione nei casi di violenza contro le donne è vietata dalla Convenzione di Istanbul, questo disegno di legge va rispedito al mittente- conclude Cirinnà- in quel contesto ultraretrivo, ultramedievale, ultracattolico dove si trova molto bene il senatore Pillon ma dove ci troviamo malissimo tutte noi”.

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