Il Fronte Polisario ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di accelerare i negoziati di pace di cui si è fatto promotore, per raggiungere con il Marocco una “soluzione giusta” che riporti “pace e
autodeterminazione” alla popolazione del Sahara occidentale. Lo ha detto Sidi Omar, il rappresentante alle Nazioni Unite del Fronte Polisario, intervenendo davanti al Consiglio di Sicurezza.
L’occasione è stato il briefing dell’inviato speciale Onu, Horst Kohler, il quale ha annunciato che a febbraio saranno avviati “intensi colloqui con le parti”, ossia non solo con Marocco e Polisario, ma anche con Mauritania e Algeria.
L’obiettivo è fissare il secondo tavolo negoziale per marzo. Il primo appuntamento di dicembre non avrebbe portato progressi concreti.
“Il primo round dei colloqui di pace ha chiarito che mantenere l’attuale status quo è insostenibile, nonché un ostacolo alla pace” ha detto ancora il portavoce del Fronte. “Grazie all’inviato speciale dell’Onu e al Consiglio di sicurezza, ora abbiamo un’opportunità per raggiungere una soluzione giusta e
duratura che porti a un autentico processo di autodeterminazione nel Sahara occidentale”.
Sidi Omar è tornato quindi a elencare le richieste del movimento che si batte per l’indipendenza delle comunità saharawi: “Un pacchetto efficace di misure che includa il rilascio di tutti i prigionieri saharawi in Marocco, la presenza di osservatori delle Nazioni Unite nei territori occupati, la fine delle violazioni del cessate il fuoco e dello sfruttamento delle risorse in territorio saharawi da parte del Marocco”.
 Rabat continua a rivendicare il Sahara Occidentale come parte integrante del territorio marocchino ma si sta dimostrando disponibile a sostenere l’iniziativa dell’Onu.