Lo scorso settembre, il governo olandese ha annunciato la completa cessazione dell’assistenza ai cosiddetti gruppi di opposizione e ad altre organizzazioni in Siria, dicendo che il programma “non aveva portato i risultati attesi” dopo le operazioni di successo delle truppe governative.
L’assistenza che il governo dei Paesi Bassi ha inviato ai gruppi di opposizione in Siria è stata utilizzata dai membri di questi gruppi per condurre operazioni di combattimento, secondo un’inchiesta congiunta della Televisione olandese e della Radio Broadcasting Corporation (NOS) e del giornale Trouw .L’inchiesta ha rivelato citando i documenti governativi che indicavano che “quasi tutta l’attrezzatura” fornita dai Paesi Bassi a gruppi armati come il Fronte del Levante e il Jaysh al-Nasr era usata durante i combattimenti contro l’esercito siriano.

Inoltre, è stato svelato che l’equipaggiamento includeva veicoli che i gruppi di opposizione utilizzavano per gli attacchi e computer portatili per individuare bersagli nei combattimenti.

L’inchiesta ha rilevato che questi dati contrastano con le dichiarazioni del ministro degli Esteri olandese, Stef Blok, secondo cui l’assistenza di Amsterdam ai gruppi di opposizione siriani era di “natura non militare”.

La Camera dei rappresentanti dei Paesi Bassi ha già chiesto spiegazioni al governo in merito a queste rivelazioni.

A metà settembre, il governo ha riferito la completa cessazione dell’assistenza ai gruppi di opposizione e ad altre organizzazioni in Siria, affermando che “l’opportunità di cambiare rapidamente la situazione [in Siria] è estremamente ridotta a causa dell’inefficienza del programma”.

Stef  Blok e il ministro per il commercio estero e la cooperazione allo sviluppo Sigrid Kaag hanno anche dichiarato in una lettera che il programma “non ha portato i risultati attesi”, in quanto le truppe del presidente siriano Bashar Assad, a loro avviso, “presto vinceranno”.

Secondo quanto riferito, i Paesi Bassi hanno stanziato oltre 80 milioni di dollari per i gruppi di opposizione siriana, sia per la “polizia siriana libera” che per i caschi bianchi.

Fonte: NOS – Trouw – Foto Reuters

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