Gli umanisti spagnoli di “Mondo senza Guerre e senza violenza”  hanno colto l’occasione del “Forum mondiale sulle violenze urbane e l’educazione alla convivenza de alla pace”, che si è svolto a Madrid, per promuovere al termine dell’evento la realizzazione del simbolo della pace con la collaborazione di 400 studenti di Madrid e per ripresentare l’iniziativa della “Seconda marcia mondiale per la pace e non la nonviolenza”.

L’iniziativa, infatti, era già stata annunciata a novembre dello scorso anno nel corso delle “Giornate della Nonviolenza” svoltesi sempre nella capitale spagnola e presentata anche a Palermo nel corso degli incontri dello scorso ottobre “Mediterraneo, Nonviolenza, Pace” promossi dalla Consulta comunale della Pace.

Rafael de la Rubia ha riempito la sala dell’auditorium del Matadero della sua enorme energia nel presentare, uno ad uno, i compagni di viaggio di questo grande progetto.

Nel corso dell’incontro si è ribadito come «la pace non si può instaurare con la forza».

In particolare, Federico Mayor Zaragoza, della Fondazione “Cultura de Paz”, ha dichiarato che per la pace è «fondamentale la spinta dal basso». Perché, ha spiegato, esiste una «pressione forte della NATO» contro la firma del “trattato sul divieto di armi nucleari”.

Anche in tal senso è intervenuta la premio Nobel per la pace Beatrice Fihn (direttore esecutivo ICAN) che annunciato la raccolta delle firme dei sindaci per sostenere una petizione da presentare ai propri governi affinchè ratifichino il “trattato sul divieto di armi nucleari”. Al momento, infatti, dei 70 paesi che hanno firmato il trattato, solo una ventina lo hanno ratificato. È necessario raggiungere il numero di 50 ratifiche affinché l’atto entri in vigore.

L’Italia non ha ancora ratificato il trattato ma, anzi, rischia di dotare i nostri bombardieri F-35 – acquistati dagli USA – di due bombe atomiche ciascuno come dichiarava nel 2017 il senatore sardo Roberto Cotti (Movimento Cinque Stelle): «è previsto che a bordo di ciascun aereo F 35 (ricordo che si prevede l’Italia ne acquisti 90) ci siano ben due bombe nucleari di tipo B61 12: si tratta di bombe appartenenti agli Stati Uniti che, secondo accordi dell’Alleanza atlantica, possono essere installate anche a bordo di altre Nazioni NATO che non possiedono armi nucleari».

L’italiana Tiziana Volta, anche con chiara commozione, ha parlato delle 20 testate nucleari tuttora presenti a Brescia e della presenza di due porti di transito delle testate nucleari: Trieste e Koper (Slovenia). Ha, quindi, dichiarato il proprio impegno affinché col decisivo sostegno del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, si possa giungere a «dichiarare il Mediterraneo mare di pace e libero da armi nucleari». Tiziana Volta ha annunciato pure, per il periodo immediatamente precedente alla Marcia, una “West mediterranean peace travel” che toccherà i porti di Genova, Nizza, Barcellona, Tunisia, Palermo e Reggio Calabria.