Una tavola rotonda sul reddito di base incondizionato è stata promossa, ad ottobre 2018, dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite in Cina (UNDP China) a Pechino. La tavola rotonda ha riunito oltre 45 rappresentanti del mondo accademico, delle agenzie delle Nazioni Unite, del governo cinese, delle ambasciate e della società civile per scambiare opinioni e condividere idee sul concetto e la proposta del reddito di base in Cina.

Con la crescente digitalizzazione dei posti di lavoro, il reddito di base, cioè una erogazione economica diretta ai cittadini, sta ricevendo una grande attenzione come una proposta innovativa di sicurezza sociale per contrastare le nuove povertà. La tavola rotonda è stata presieduta da Patrick Haverman, vice direttore nazionale dell’UNDP China. “Con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fortemente incentrati sulla necessità di non lasciare nessuno indietro, sarà essenziale un’attenta considerazione di un’ampia varietà di risposte”, ha affermato Haverman durante la sua relazione iniziale. “È molto importante promuovere un dibattito collaborativo sulle possibili opzioni per affrontare la povertà e la disuguaglianza nel futuro, e la proposta del reddito di base non può essere trascurato.” Anche il professor Zhiyuan Cui, della Scuola di politica e gestione pubblica della Tsinghua University, ha parlato alla tavola rotonda. Il professor Cui ha affrontato una delle questioni chiave per l’introduzione di un reddito di base, cioè il legame tra un reddito garantito ed un eventuale disincentivo al lavoro che questo diritto potrebbe comportare. Nel suo discorso, ha evidenziato, come dimostrato ormai da numerosi studi, che le persone pur ricevendo un reddito di base, al contrario, continuerebbero comunque a lavorare e sarebbero incentivate ad  impegnarsi per fare nuove esperienze formative o professionali senza dover soffrire di una difficoltà economica.

Il professor Qingyi Li, responsabile del programma presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) per la Cina e la Mongolia, ha parlato del mondo del lavoro che cambia. Il professor Li ha sottolineato il fatto che, mentre i precedenti progressi industriali hanno portato ad un aumento del numero e della qualità dei posti di lavoro, l’attuale ondata di innovazione tecnologica è unica nella storia dell’umanità a partire dal rapido cambiamento che sta apportando proprio nel mondo del lavoro. Ha incoraggiato dunque lo studio di forme innovative di redistribuzione economica per garantire che l’equità sia salvaguardata.

Per esplorare meglio la proposta del reddito di base e il suo potenziale in Cina, UNDP China ha recentemente pubblicato un documento di lavoro (in inglese) dal titolo ” Reddito di base universale: un’opzione politica per la Cina oltre il 2020″. 

Il dottor Yuan Zheng, UNDP China National Economist, ha presentato il documento, evidenziando vantaggi e svantaggi dell’introduzione di un reddito di base considerando la sua potenziale applicabilità futura. Il dott. Zheng ha evidenziato l’importanza dell’impegno del governo cinese per una crescita inclusiva.

Il professor Jianwen Liu dell’Università di Pechino ha anche discusso dell’importanza di introdurre una proposta di riforma fiscale in Cina che garantisca maggiore redistribuzione e finalizzata a garantire equità. Il professor Liu ha presentato diverse possibili riforme per migliorare l’uguaglianza, come l’aumento degli standard fiscali sul reddito e l’aumento della proporzione delle imposte dirette. Inoltre, il professor Shi Li della Normal University di Pechino ha discusso i dettagli del progetto pilota in corso in Finlandia, suggerendo possibili programmi di sperimentazione locale anche in Cina.

Diversi oratori hanno preso in considerazione la necessità di studiare i diversi programmi sperimentali che sono in corso in diversi paesi a livello internazionale. Guardando al futuro, il professor Qin Gao della Columbia University ha posto una serie di riflessioni  sugli attuali problemi evidenziati dal Dibao (il sistema di sussidio contro la povertà attualmente in vigore in Cina), e l’importanza di realizzare dei progetti pilota sperimentali di reddito di base incondizionato, oltre ad incoraggiare continuità del dibattito nel paese.

A seguito degli interventi, si è svolta una coinvolgente tavola rotonda con i partecipanti che hanno valutato le prospettive e le sfide future per l’introduzione di un reddito di base sia in Cina che in altri paesi. I partecipanti hanno concluso che l’argomento potrebbe essere considerato come una realistica opzione politica e che dunque sono necessari studi e ricerche ancora più approfonditi a partire dai progetti pilota che sono necessari per testare la teoria nella pratica.

Per ulteriori informazioni sul lavoro dell’UNDP in Cina sul reddito di base e per leggere il documento di lavoro, fare clic qui.

Di seguito il video (sottotitoli in inglese) dal titolo “Reddito di base: una opzione politica possibile per la Cina?”

Tratto dal sito della rete per il reddito italiana BIN Italia