L’UNICEF oggi ha dichiarato che il conflitto in corso, lo sfollamento e la paura di attacchi sulle scuole stanno mettendo a rischio l’istruzione di oltre 3,5 milioni di bambini nel bacino del lago Ciad, con circa 1.000 scuole chiuse o non operative a causa della violenza o disordini nella Nigeria nord-orientale, Ciad, Camerun e Niger.

         Il bacino del lago Ciad, una delle regioni più povere nel mondo, vive da oltre nove anni situazioni di conflitto e instabilità. Nonostante le condizioni di sicurezza siano migliorate, oltre 10 milioni di persone, fra cui 6 milioni di bambini, hanno ancora bisogno di assistenza umanitaria, e 2,4 milioni di persone sono sfollate. Le violenze continue e gli attacchi ricorrenti sui villaggi e le città rendono ancora più difficile per le persone sfollate ritornare a casa e ricostruire le loro vite.

          Il 3 e il 4 settembre 2018, i governi, le organizzazioni internazionali e multilaterali e gli attori della società civile si incontrano a Berlino per la seconda conferenza sul bacino del lago Ciad, che punta a mantenere gli impegni generati dalla conferenza di Oslo del 2017 e aumentare il supporto per una risposta umanitaria continua.

         “Dove c’è una situazione di insicurezza, l’istruzione può sia essere un sostegno alla vita sia un salvavita”, ha dichiarato Manuel Fontaine, Direttore dei Programmi di Emergenza dell’UNICEF. “L’istruzione supporta l’apprendimento continuo dei bambini e dei giovani. Fornisce loro le abilità necessarie per costruire un futuro migliore per sé stessi e per le loro famiglie, e per contribuire a comunità prospere e pacifiche. Ma troppo spesso, nelle emergenze, i fondi per l’istruzione non sono sufficienti”.

        L’UNICEF e i partner hanno fornito a circa 150.000 studenti della scuola primaria formazione sulle procedure sicure di evacuazione e di isolamento in caso di attacchi o incidenti di sicurezza durante i giorni di scuola. Circa 2.000 insegnanti hanno seguito corsi di formazione di base sulla riduzione dei rischi in caso di disastro e oltre 14.000 sono stati formati sul supporto psicosociale integrato nelle lezioni. Le comunità sono state coinvolte per partecipare nella protezione continua delle scuole e in Nigeria queste conoscenze sono state integrate nella formazione degli insegnati prima di prendere servizio.

       L’UNICEF ha lanciato un appello di 41,7 milioni di dollari per rispondere ai bisogni per l’istruzione dei bambini in periodi di crisi, ma questo appello ha raggiunto solo l’8% nella prima metà del 2018.