Don’t Bank on the Bomb, un progetto in collaborazione con ICAN, ha approfittato della Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari per esortare BNP Paribas a ritirare il suo sostegno di 8 miliardi di dollari alle aziende produttrici di armi nucleari. La produzione di armi nucleari sarà presto illegale, ai sensi del diritto internazionale, quando entrerà in vigore il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Proteste simultanee hanno avuto luogo oggi in più di una dozzina di paesi. Questa giornata d’azione globale ha esortato BNP Paribas a far sì che la sua politica conti e a smettere di investire nei produttori di armi nucleari. Sebbene BNP Paribas abbia una politica che limita gli investimenti in aziende associate alla produzione di armi nucleari, negli ultimi 4 anni ha fornito 8 miliardi di dollari di finanziamenti a 16 aziende produttrici di armi nucleari.

“La “Banca per un mondo che cambia” ha l’opportunità di realizzare cambiamenti reali e contribuire a un mondo libero dal nucleare”, ha detto Beatrice Fihn, direttore esecutivo di ICAN. “Stanno investendo in armi che sono disumane e violano il diritto umanitario e le leggi della guerra. Non sono né un investimento solido né etico”.

Susi Snyder di Pax, che gestisce la giornata globale di azione con ICAN, ha detto: “BNP dovrebbe pubblicare immediatamente la propria lista di esclusione e aumentare la trasparenza su dove stanno e dove non stanno investendo. Un leader in investimenti sostenibili non dovrebbe avere nulla da nascondere”.

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, che è stato adottato dall’ONU nel luglio 2017 ed entrerà in vigore non appena altri 31 Stati si uniranno ai 19 che l’hanno già ratificato, vieta qualsiasi tipo di assistenza alla produzione o alla fabbricazione di armi nucleari, compreso il finanziamento delle imprese coinvolte.

“Se BNP Paribas vuole un reale cambiamento nel mondo, dovrebbe stabilire la sua politica facendo riferimento alla completa proibizione di tutte le forme di assistenza alle armi nucleari in accordo al Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari”, ha detto la signora Snyder.

Le proteste di oggi (ieri, n.d.r.) hanno invitato BNP Paribas a:

  1. Aumentare la trasparenza. BNP Paribas utilizza un elenco di società controverse per evitare investimenti. Tuttavia, questa lista è privata. Come primo passo, BNP Paribas dovrebbe rendere pubblica questa lista.
  2. Stabilire la politica. BNP Paribas ha già una politica che limita gli investimenti in società associate alla produzione di armi nucleari. Tuttavia, la politica è un fallimento. Può essere stabilita cambiando il riferimento dal Trattato di Non Proliferazione (che permette loro di investire in società associate agli arsenali di Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) al Trattato sul divieto di armi nucleari (in modo che non possano investire in alcuna società associata alle armi nucleari, ovunque), e applicando tale politica a tutti i prodotti e i servizi finanziari che offre, incluse cose come la gestione patrimoniale.
  3. Cessione. BNP Paribas ha una serie di investimenti a lungo termine in aziende produttrici di armi nucleari, e disinvestire completamente può richiedere tempo, ma può annunciare che non parteciperà ad alcuna nuova relazione finanziaria con aziende produttrici di armi nucleari e che aumenterà il livello di impegno con le aziende attuali per incoraggiarle a smettere di produrre componenti chiave per le armi nucleari.

Maggiori informazioni sono disponibili al seguente indirizzohttps://bnp-divest.org

Don't Bank on the Bomb - Brussels
Don't Bank on the Bomb - Santiago
Don't Bank on the Bomb - Boston
Don't Bank on the Bomb - Germany
Don't Bank on the Bomb - Philippines

Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella

L’articolo originale può essere letto qui