Sono numerose e difficili da documentare tutte le adesioni all’appello congiunto dell’UNHCR e dell’Organizzazione internazionale delle Migrazioni affinché tutti i migranti vengano fatti sbarcare dalla Nave Diciotti.

Riproduciamo l’appello:

 

Appello dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati e l’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni esortano il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare.
Alcune persone vulnerabili – tra cui 17 persone bisognose di assistenza medica e 27 minori non accompagnati – hanno già avuto il permesso di lasciare la nave per motivi umanitari. 150 passeggeri – tutti adulti – restano attualmente a bordo della Diciotti, attraccata nel porto siciliano di Catania dal 20 agosto.
“Accogliamo con favore gli sforzi compiuti dalla Guardia Costiera italiana nel salvare la vita di questi uomini, donne e bambini, ma è necessaria una risoluzione urgente a questa impasse”, ha dichiarato Roland Schilling, Vice Rappresentante regionale dell’UNHCR a Roma. “Molti tra coloro che sono a bordo potrebbero aver bisogno di protezione internazionale e hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche”.
Pur accogliendo con favore la decisione dell’Italia di consentire lo sbarco ad alcune delle persone più vulnerabili, resta fondamentale consentire a tutti coloro che rimangono sulla nave di sbarcare in quanto i loro bisogni umanitari non possono essere pienamente soddisfatti a bordo.
“I migranti che arrivano dalla Libia sono spesso vittime di violenze, abusi e torture, le loro vulnerabilità dovrebbero essere tempestivamente e adeguatamente identificate e affrontate” ha aggiunto Federico Soda, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM e Capo di Missione per l’Italia e Malta.
Mentre il numero di persone che arrivano in Europa via mare è diminuito drasticamente, più di 1.500 persone sono morte nel Mar Mediterraneo solo quest’anno. Senza meccanismi di sbarco tempestivi e prevedibili insieme a forti dimostrazioni di solidarietà per le persone soccorse, potrebbero esserci dei ritardi nel rispondere alle richieste di soccorso – mettendo potenzialmente a repentaglio la sacralità del principio del salvataggio in mare. La solidarietà, il sostegno e la collaborazione europei sono diventati più importanti che mai.
Negli ultimi mesi, l’UNHCR e l’OIM hanno chiesto un accordo regionale per il salvataggio e lo sbarco delle persone in difficoltà nel Mar Mediterraneo.

Roma, 23 agosto 2018