Era il 7 aprile 2018 e i mass media parlavano di un attacco chimico a Douma condotto dal regime contro la popolazione civile.
La cosa sembrava davvero strana in quanto l’esercito di Assad stava vincendo e i guerriglieri stavano battendo in ritirata.
 
Ora emerge che le voci diffuse – e che sono state alla base dell’attacco di Trump e Macron – poggiavano su informazioni non verificabili, risultate poi non vere.
 

Ed ecco cosa scrivono gli ispettori: “I laboratori designati OPCW hanno condotto analisi di campioni prioritari. I risultati mostrano che nessun agente nervoso organofosforo o i loro prodotti di degradazione sono stati rilevati nei campioni ambientali o nei campioni di plasma prelevati da presunte vittime”.

Lo dice il rapporto dell’organismo internazionale di controllo che ha fatto le indagini in Siria, ossia l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW):
Sulla home page di PeaceLink siamo andati controcorrente mentre buona parte del mondo pacifista credeva alle notizie non controllate e non controllabili che arrivavano dalla Siria.
Il governo Gentiloni aveva dato per scontato l’attacco ma non ha mai risposto alla richiesta delle prove fatta da PeaceLink.
Ecco alcuni articoli pubblicati su PeaceLink, con le infografiche: