Il 26 di giugno digiunerò insieme a te, perché, papà, questa non è solo la tua lotta, non è solo la lotta degli ergastolani, questa è anche la mia lotta” (frase scritta dalla figlia di un ergastolano).

In Italia ci sono molti umani che tengono chiusi in una cella altri umani da più di 30 anni e in alcuni casi da 40 anni e più. In Italia ci sono molti giovani ergastolani che aspettano di invecchiare e vecchi ergastolani, stanchi e ammalati, che invece aspettano di morire per finire la loro pena.

Una pena senza fine non potrà mai essere né giusta, né umana. Basti pensare… che il codice penale francese del 28 settembre 1791, pur prevedendo la pena di morte, aveva abolito l’ergastolo, ritenuto – molto più della pena capitale – disumano, illegittimo, inaccettabile nella misura in cui rende l’uomo schiavo, realizzando di fatto un’ipotesi di servitù coatta, legittimata da una pretesa, superiore ed inviolabile ragione di Stato.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inciviltà, l’incostituzionalità e la contrarietà ad ogni forma religiosa e spirituale di questo tipo di pena, martedì 26 giugno 2018 si svolgerà nuovamente una giornata di digiuno per ricordare che nelle nostre patrie galere ci sono prigionieri che nel loro certificato di detenzione portano scritto come fine pena l’anno 9999.

In vista di ciò Pressenza, l’Agenzia di stampa internazionale specializzata in umanesimo, pace, nonviolenza, diritti umani, disarmo e non discriminazione, mi ha chiesto di scrivere qualcosa su come sta andando la terza “Campagna digiuna per la vita”.

Nella mia vita sono sempre stato convinto che l’importante non sia vincere ma lottare, perché la vittoria sta già nella lotta. E da qualche parte ho anche letto che le rivoluzioni culturali le iniziano in pochi e le finiscono in tanti.
Riguardo alla campagna, riporto qui sotto alcuni commenti sull’iniziativa, ripresi dal mio profilo Facebook:

– Penso che oggi già riuscire a collettivizzare questa battaglia sia un risultato positivo. Andiamo avanti senza arrenderci mai.

– L’ergastolo non mi piace. Ma la sua eventuale abolizione può essere resa possibile solo da una effettiva certezza della pena.

– Ci sono assassini, ma soprattutto esponenti della criminalità organizzata condannati all’ergastolo. Queste iniziative oltre ad essere folli, mi fanno sorgere dei seri dubbi sulle reali intenzioni.

– Ma chi è mai rimasto in carcere a vita? Non prendiamoci in giro…dai!!

– Ma dovrebbero darlo più spesso l’ergastolo!! Non il contrario! Cosa mi tocca sentire…

– Voglio dire la mia. Mai sputare in cielo. Con questo voglio dire a tutti i perfetti che non è necessario sputare veleno, domani può esserci tuo figlio dietro le sbarre. E credetemi, gli ergastoli li danno, e ci sono uomini che li scontano, e dietro famiglie che soffrono, certo che staremo a digiuno…. Voi fate il digiuno per dimagrire.

Lo so! Il momento non è dei più propizi: cresce la richiesta di lotta alla criminalità, confusa con migranti e poveri, ma che abbiamo da perdere? È ovvio che non otterremo un granché ma gli uomini e donne che combattono e lottano vincono sempre, anche quando perdono. L’ergastolano può perdere la speranza, molti l’hanno già persa, ma bisogna cercare di non perdere mai la forza di lottare, specialmente quando ci sono delle belle persone che scrivono parole come queste che riporto qui sotto: