In queste settimane di confronto tra le forze politiche per la formazione di un governo, si sono sentite affermazioni palesemente infondate e madornali errori matematici. Vediamo qualche esempio.

Matteo Salvini sostiene che gli italiani hanno votato in maggioranza il centrodestra, dunque o c’è un governo di centrodestra o non c’è alcun governo. Il leader della Lega finge di non sapere che in realtà si tratta di una maggioranza relativa (37%), mentre il governo deve essere sostenuto dalla maggioranza assoluta (50% + 1).

Silvio Berlusconi afferma che il governo deve essere affidato a chi ha vinto le elezioni, mentre Giorgia Meloni dice che non avrebbe senso un governo di chi è arrivato secondo (M5S) e terzo (PD). Pare che nessuno abbia spiegato a questi due leader di partito che le elezioni politiche non sono una gara sportiva in cui il primo arrivato prende la coppa del governo e tutti gli altri nulla, ma si tratta di un’occasione in cui il popolo sovrano elegge i suoi rappresentanti. E tutti gli eletti contano uno, sono uguali agli altri e ciascuno rappresenta la Nazione.

Luigi Di Maio e molti esponenti del M5S parlano invece di Terza Repubblica, quella dei cittadini, ma in realtà in Italia non è stata istituita nemmeno la seconda. Dal 1948 è vigente una Costituzione, quella di una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Di conseguenza, anche Di Maio, come tutti i cittadini, è tenuto ad essere fedele alla Repubblica e ad osservarne la Costituzione.

Matteo Renzi ribadisce che un governo Pd-M5S sarebbe una gigantesca presa in giro agli elettori. Pertanto, dobbiamo concludere che quando Renzi era al governo con i centristi (che non erano in coalizione con il PD alle elezioni del 2013) ha messo in atto una gigantesca presa in giro. O invece possiamo ritenere che dopo le elezioni, se nessun partito o coalizione dispone della maggioranza assoluta dei seggi, per governare è necessario costruire un accordo tra forze diverse.

Detto questo, servirebbe la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire la telenovela del tentativo di aggregare una maggioranza che dia la fiducia ad un governo. Quello che pare certo è che con questa classe politica, incoerente e ignorante, non si andrà molto lontano. Ma non dimentichiamolo mai: democraticamente è stata votata dagli elettori. Come dice il proverbio antico: “chi è causa del suo mal pianga se stesso… ”