Arrivano notizie da Bergamo, Padova, Firenze, Varese, Rimini… dove in questi ultimi giorni si sono svolte iniziative ben organizzate da movimenti e associazioni di donne per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla catastrofe che nella noncuranza, nell’ indifferenza generale può abbattersi sulla popolazione . E’ curioso che ogni giorno vengano mostrate con dovizia di immagini le esibizioni spettacolari della Corea del Nord senza che la gente pensi al pericolo per l’intera umanità che quegli ordigni stanno preparando. Proprio come si trattasse di una scena teatrale del tutto avulsa dalla realtà.

A Roma, nell’ambito della Carovana abbiamo mirato soprattutto ad alimentare la percezione della
catastrofe incombente.
– abbiamo raccolto firme perché l’Italia ratifichi il Trattato del 7 luglio all’ONU per l’eliminazione degli
ordigni nucleari., sia nei luoghi di lavoro che durante la manifestazione del 25 novembre contro la violenza
sulle donne, sia nelle assemblee presso la Casa Internazionale delle donne colpita da un’ingiustificata
ingiunzione di sfratto.
– abbiamo proiettato il 2 dicembre alla Casa delle donne il video film su Fukushima presentato dall’Associazione Orto dei Sogni con sede a Milano, diretta da donne giapponesi con la collaborazione di famiglie italiane che offrono il soggiorno di un mese ai bambini più in difficoltà in seguito all’assorbimento delle emissioni radioattive da loro subite nella tragedia dell’11 marzo 2011 a Fukushima. Come avvenne nel 1985 con il disastro di Chernobyll in URSS;
– Tutto ciò è stato provocato da una realtà non sostanzialmente mutata dopo Hiroshima e Nagasaki.
La trasformazione di una società che mira inconsapevolmente, attratta soltanto dal procacciarsi guadagni
a tutti i costi (anche con la vendita di armi di qualsiasi natura) , può avvenire solo nell’orizzonte di una
“rivoluzione disarmista”. E non a caso la Carovana si è mossa ispirata dalla volontà delle donne
A questo tema abbiamo dedicato il 5 dicembre un incontro presso il CESV ( Centro per Sviluppo
e Volontariato) incentrato sulla presentazione del libro di Carlo Cassola “La rivoluzione disarmista” cui
abbiamo dato il titolo “Utopia o Necessità?”. E’ la prospettiva della fine del genere umano che può fare sì
che ciò che alla luce della nostra realtà può apparire utopia (un mondo senza Stati, senza confini, senza
armi) può invece trasformarsi in “necessità”, nell’unica via possibile per salvaguardare la sopravvivenza dell’umanità.
Al dibattito hanno partecipato Giorgio Giannini del Centro Studi Difesa Civile, Alfonso Navarra per la Lega per il Disarmo Unilaterale (LDU), Antonia Sani per WILPF Italia ed altri rappresentanti di movimenti contro la
violenza.
La Carovana si concluderà con la Conferenza Stampa al Senato l’11 dicembre in concomitanza con la cerimonia di Oslo per la consegna del Premio Nobel per la Pace all’Ican, di cui noi di WILPF Italia siamo parte, ma la raccolta di firme per sollecitare l’Italia alla ratifica del Trattato del 7 luglio a NY è in corso, e non potrà arrestarsi quel giorno.
Le firme continuano ad arrivare sempre più numerose, man mano che l’informazione si diffonde nelle reti
mediatiche e nei contatti umani che siamo riusciti ad instaurare in vista di future azioni per un mondo che abbia a suo fondamento, e come suo orizzonte, l’instaurazione e la consrvazione della Pace.

Antonia Sani-WILPF Italia