Alla vigilia del terzo mese dal ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo e dalla “normalizzazione” delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Egitto, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi è tornato a chiedere al governo italiano se vi siano novità relative alla ricerca della verità sull’uccisione di Giulio Regeni.

Il 14 settembre, giorno del ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo, Amnesty International Italia ha assunto l’impegno di monitorare e chiedere conto dei risultati eventualmente ottenuti dal governo italiano in termini di collaborazione da parte delle autorità egiziane nelle indagini sul sequestro, sulla tortura e, infine, sull’assassinio di Giulio Regeni.

Nella terza lettera consecutiva inviata al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Ministro degli Esteri Angelino Alfano, Amnesty International ha anche chiesto informazioni sulla nomina della figura di supporto tecnico alle indagini sulla vicenda di Giulio Regeni di cui non si è più avuta notizia.

È stato poi chiesto se durante l’incontro tra il ministro Alfano e il suo omologo egiziano, Sameh Shoukri, a margine del Forum Rome Med al Parco dei Principi di Roma, il 30 novembre, sia stato sollevato il tema dello stato delle indagini per l’accertamento della verità sulla sparizione, la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni.