La notizia del Premio NOBEL all’ICAN per la proibizione delle armi nucleari è piovuta come un balsamo sulla ferita provocata dall’indifferenza verso una tragedia che incombe sull’umanità.

Una sorta di scossa ha attraversato tutta la popolazione, avvezza ad assistere allo spettacolo quotidiano dei lanci missilistici dalla Corea del Nord, come si trattasse di un gioco a vedere chi si arrabbia di più se il ragazzotto coreano o il presidente USA….

Forza e potenza delle TV.!!..Purtroppo non tutti i TG hanno messo in evidenza che l’Italia non ha finora firmato né ratificato il Trattato del 7 luglio  per l’interdizione degli ordigni nucleari. Una mozione parlamentare presentata  dal PD il 19 settembre dichiarava apertamente la sudditanza alla NATO.
Per questa firma ci stiamo battendo , noi WILPF Italia (Womens International League for Peace and Freedom), che con altre 7 associazioni  in Italia facciamo parte dell’ICAN , insieme a  vari altri movimenti  tra i quali i disarmisti esigenti presenti con noi a New York il 7 luglio.
Alle spalle  il lavoro della WILPF Internazionale che da anni porta avanti un progetto particolare,il “Reacing critical will” contro l’imbroglio del TNP e per la messa al bando delle armi nucleari.
Altre voci si uniranno nel Forum Social Mondial Antinucleare di Parigi  e al COP23 di Bonn . Non dobbiamo disperdere la presa di coscienza che il Premio Nobel ,opportunamente concesso agli antinuclearisti,ha risvegliato in tutti i paesi del globo.
L’Italia ratifichi con uno scatto di autonomia per la salute  dei suoi abitanti.!

Antonia Sani- WILPF Italia

Articolo apparso sul Manifesto il 1o Ottobre 2017