Sono passati quasi 72 anni da quando nell’ambito del progetto MANHATTAN gli Stati Uniti il 16 luglio 1945 alla fine della seconda guerra mondiale hanno fatto esplodere la prima bomba nucleare a fissione sulla base di un dispositivo di plutonio. Con questo sviluppo tecnico militare scoperto dai fisici tedeschi ed italiani l’umanità ha intrapreso un percorso di armamento nucleare che ha rischiato ben 20 volte la sua estinzione, secondo l’ex ministro della difesa americana McNamara.

Finalmente in sede ONU una maggioranza di 130 Stati ha deciso l’anno scorso di dirigere l’umanità in un’altra fase di sviluppo dei rapporti internazionali. Oggi l’assemblea della conferenza sul disarmo nucleare ha votato all’unanimità il nuovo trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Il suo articolo 1 prevede:

 

Ogni Stato membro si impegna in qualsiasi circostanza di non  

a) Sviluppare, testare, produrre, costruire, acquisire in altro modo, possedere o depositare armi nucleari o altri dispositivi esplosivi nucleari ;

b) Trasferire direttamente o indirettamente ad altri riceventi qualsiasi arma nucleare o altro dispositivo esplosivo nucleare, o il controllo su tale arma o dispositivo esplosivo;

c) Ricevere direttamente o indirettamente il trasferimento o il controllo delle armi nucleari o altro dispositivo esplosivo nucleare

d) Usare o minacciare di usare armi nucleari  o altri dispositivi nucleari esplosivi;

e) assistere, incoraggiare o indurre, in qualsiasi modo, chiunque ad impegnarsi in qualsiasi attività proibita ad uno Stato membro del presente Trattato;

f) Cercare o ricevere qualsiasi assistenza, in qualsiasi modo, da chiunque per iniziare qualunque attività proibita ad uno Stato membro del presente Trattato;

g) Permettere qualsiasi dislocamento, installazione o sviluppo di qualunque arma nucleare o altro dispositivo esplosivo nucleare nel proprio territorio e in qualunque posto sotto il proprio controllo o giurisdizione.  

 

I principali Stati Nucleari e i loro alleati si sono rifiutati di partecipare alla conferenza, in violazione dell’articolo VI del Trattato di Non Proliferazione che obbliga tutti gli Stati dell’ONU “di perseguire in buona fede e concludere negoziati che conducano ad un totale disarmo nucleare globale sotto un rigido ed effettivo controllo al più presto (at an early day)” (vedi Corte Internazionale di Giustizia, advisory opinion del 8.7.1996, N.R.G. 95/1996) .

 

Il nuovo Trattato di messa al Bando delle armi nucleari è frutto non solo degli Stati membri Costa Rica, Messico, Malesia, Svezia, Nuova Zelanda, Isole Marshall e di tanti altri Stati del Movimento dei Non Allineati, ma in modo particolare del movimento antinucleare della società civile riunito della ICAN – International Coalition Against Nuclear weapons – della quale fa parte anche la IALANA – International Association of Lawyers against Nuclear Arms –, che dal 1989 promuove e richiede con incontri pubblici, iniziate globali e procedimenti amministrativi internazionali, penali e civili, l’adempimento dell’obbligo da parte degli Stati di procedere ad un disarmo nucleare.

Sarà adesso la stessa società civile nei paesi nucleari e dei loro alleati a chiedere ai parlamenti e ai governi nazionali (tra i quali anche il governo italiano) di firmare e ratificare questo documento internazionale, che deve e può essere la svolta storica, insieme al trattato sul clima del 2015, per salvaguardare il futuro di questa umanità.

 

Palazzo ONU, Manhattan, New  York, il 7.7.2017

 

Per la sezione Italia della IALANA – International Association of Lawyers against Nuclear Arms

Avv. Dr. Joachim Lau