Con 122 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione, la Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento legalmente vincolante per la messa al bando delle armi nucleari ha detto SÌ! Inizia ora il percorso di ratifica ed entrata in vigore.
Nonostante l’assenza dell’Italia, Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo sono ottimiste: “Ora che il Trattato è stato adottato, ci impegneremo affinché il Governo  lo ratifichi, manifestando così il volere della maggior parte della popolazione italiana”.
 
Con uno storico voto nell’ambito della Conferenza indetta dall’Assemblea Generale con la risoluzione 71/258 del 26 dicembre 2016, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato di messa al bando delle armi nucleari. 
Si tratta di uno strumento internazionale legalmente vincolante, che entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di almeno 50 Paesi. Tale Trattato, per la prima volta nella storia, dichiara fuori legge le armi più distruttive che esistano, le uniche armi di distruzione di massa non ancora messe al bando. Si tratta di ordigni la cui inumanità è stata più volte sottolineata nel corso dei negoziati e la volontà di bandirle emerge chiaramente dall’Articolo 1 del Trattato, che vieta da un lato di sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari, dall’altro di incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività. Inoltre, non  solo è fatto esplicito divieto dell’impiego delle testate, ma anche la “minaccia d’uso” è proibita, raccogliendo così molte delle istanze della società civile internazionale e degli Stati pionieri della cosiddetta Iniziativa Umanitaria che ha portato al voto odierno di New York.
Dopo lo sforzo di quasi un decennio da parte della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, di cui fanno parte anche Senzatomica e Rete Disarmo), e a 72 anni dalla loro invenzione, si può affermare che oggi prende avvio la fine dell’era nucleare. “Questo storico Trattato è stato adottato in una forma che riflette pienamente le voci della società civile e segna una tappa fondamentale nell’impegno per liberare l’umanità e il nostro pianeta dalla minaccia costituita dalle armi nucleari” afferma Daniele Santi, Segretario Generale di Senzatomica. “Adesso che abbiamo questo meraviglioso strumento continueremo a impegnarci come rappresentati della società civile affinché tutti gli Stati, a partire dall’Italia, ratifichino il Trattato, convinti che un cambiamento rivoluzionario nella coscienza dei singoli, diffondendosi in tutto il mondo, costituisca l’unica forza sufficientemente profonda e radicale in grado di porre fine all’era nucleare”.
Oggi la comunità internazionale in maniera schiacciante (122 voti a favore, 1 astensione e il solo voto contrario dei Paesi Bassi, che hanno richiesto il voto dopo che la Presidente della Conferenza Elayne Whyte aveva chiesto adozione per consenso) ha ripudiato l’uso delle armi nucleari e affermato che esse sono totalmente inaccettabili.
“È giunto il tempo per i leader di tutto il mondo di allineare le loro azioni ai valori e parole che esprimono, firmando e ratificando questo Trattato come primo passo verso la totale eliminazione delle armi nucleari”, commenta Sole Becagli di Senzatomica. “La società civile di tutto il mondo ha lavorato duramente in questi anni, e in particolare in queste settimane di negoziati che abbiamo seguito da vicino. Siamo onorati di aver dato il nostro contributo, in particolare fianco a fianco con i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, gli hibakusha, che ci hanno sempre accompagnato e sostenuto”.
Ai negoziati, svoltisi in due sessioni per un totale di quattro settimane complessive, hanno partecipato delegazioni di circa 140 Paesi e della società civile di tutto il mondo. Il testo di Trattato adottato è una chiara indicazione che la maggioranza degli Stati del mondo non accetta più l’esistenza delle armi nucleari, e non le considera un legittimo strumento bellico. Il documento, inoltre, garantisce una specifica assistenza agli Stati ed agli individui colpiti dall’uso di armi nucleari o dalla sperimentazione atomica, sancisce la necessità di bonifica ambientale (articolo 6) e impegna gli Stati Parte a farsi promotori del bando presso gli altri Paesi, in modo che il Trattato raggiunga l’universalità (articolo 12).
Le continue e aspre obiezioni, oltre che chiare pressioni e tentativi di boicottaggio, da parte degli Stati nucleari e dei loro alleati (compresi quelli come l’Italia che ospitano ordigni nucleari di altri sul proprio territorio) dimostrano chiaramente come questo Trattato abbia il potenziale di impattare positivamente e significativamente il percorso del disarmo nucleare totale. “Per tutti questi motivi siamo convinti che questo Trattato porterà a risultati concreti e duraturi” ha dichiarato Beatrice Fihn, direttore esecutivo della Campagna Internazionale ICAN.
“Non possiamo condividere la scelta dell’Italia di non partecipare a questo percorso, e di non essere presente al voto” commenta Francesco Vignarca di Rete Disarmo. “Se davvero l’intenzione del nostro Governo è quella di ottenere concretamente il disarmo nucleare, non possono più bastare gli accordi precedenti che ormai da troppo tempo si trovano in fase di stallo. Non siamo riusciti a convincere l’Italia a essere qui, ma per noi oggi inizia il lavoro vero nei confronti di opinione pubblica e politica: chiedere il coraggio di aderire al Trattato e di mettersi dal lato giusto della storia”. L’Italia non può continuare a favorire nei fatti una situazione di insicurezza e pericolo nucleare: lo chiede il mondo, lo chiedono le vittime dell’atomica, lo vogliono le ragioni della pace e della vera sicurezza.
 
In allegato qui il testo del Trattato in italiano, liberamente tradotto da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo.