Istituire una “Rete Europea per il diritto di dissenso in difesa delle lotte sociali”: questo l’obiettivo dichiarato del convegno, promosso dall’Osservatorio Repressione, che parte quest’oggi a Bruxelles.

L’Osservatorio Repressione apre il dibattito sulle forme della repressione del dissenso analizzando la situazione dei singoli Stati europei, con il fine di non fermarsi alla mera denuncia, ma arrivare a formulare soluzioni che possano fornire strumenti e garanzie a quanti oggi sono impegnati nelle lotte sociali.

“L’ordinamento giuridico nei vari paesi Europei, ha l’intento di relegare le lotte sociali dentro i confini della semplice testimonianza – scrivono gli organizzatori – Azioni, denunce, lotte, contro informazione, non devono in alcun modo uscire dai confini di una ‘legalità’. Il dissenso espresso nelle forme più visibili, praticate da tante e tanti, viene sempre più affrontato e narrato come una minaccia, come un problema di ‘ordine pubblico’ da criminalizzare e condannare”.

Gli organizzatori sottolineano come la criminalizzazione del dissenso parta da legislazioni Speciali, proprie dello stato di Emergenza, volte a sospendere alcune libertà individuali. Tali normative sarebbero accolte in maniera positiva della popolazione, perché offrono un maggiore senso di protezione, ma che rischierebbero di trasformarsi in vere e proprie forme di repressione per gli attivisti: “Le detenzioni, le sanzioni amministrative, le restrizioni delle libertà oggi, più di ieri, riguardano tutti i settori popolari e sociali. In Europa, stiamo assistendo a un progressivo stato di controllo sociale, dove la libera circolazione è garantita solo a merci e a quanti rispettano le regole.”

Tra i relatori, invitati a portare la propria testimonianza, c’è Davide Falcioni, ex reporter di Agoravox, oggi a Fanpage. Nel 2012 (come abbiamo raccontato quiqui e qui) Falcioni ha pubblicato su AgoraVox una serie di articoli per raccontare le proteste dei cittadini contro la creazione della Tav. In particolare ha seguito un gruppo di cittadini e manifestanti durante l’occupazione pacifica di una ditta in Val di Susa. Il reportage si è concluso con l’apertura di un procidemento penale a carico di Falcioni.

Il primo confronto è previsto per le 17:30, presso la sala “L’horloge du sud”, dove si incontreranno le realtà sociali di movimento europee. Domani, 29 giugno, presso la sede del Parlamento europeo, l’appuntamento è alle 15 per la proiezione del docuflim “Archiviato. L’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa” con un intervento dell’avvocato Claudio Novaro, legale di attivisti No Tav, a seguire il convegno organizzato dal gruppo parlamentare Gue/Ngl.

Programma

EUROPE, FROM THE RULE OF LAW TO A STATE OF EXCEPTION

Social struggles and freedom of expression under attacks

(European Parliament, Room ASP1G2. Languages: ES, EN, FR, IT, DE, PT, GR)

15h00: Welcoming: MEP Iosu Juaristi

15h15 – 16h30 Panel 1. Moderator: MEP Eleonora Forenza

  • Paul Murphy (Irish MP charged with “false imprisonment” for anti-water charges protest)
  • Nicoletta Dosio (No TAV)
  • Cesare Antetomaso (lawyer, “Giuristi Democratici”)
  • Jaione Carrera Ciriza (lawyer)
  • Speaker CGT-France (tbc)
  • Italo Di Sabato (Osservatorio Repressione)

16h30- 16h45 Coffee break

16h45 – 18h15: Panel 2. Moderator MEP Marina Albiol

  • Casandra (twitter activist)
  • Davide Falcioni (journalist)
  • Strawberry (“Def Con Dos” singer, twitter activist)
  • Hungarian Civil Liberties Union
  • Angel Cristobal Gázquez/ Gonzalo Alberto Martínez (lawyers, BGD)

18h15 -18h30 Conclusion remarks by MEP Iosu Juaristi

L’articolo originale può essere letto qui