Venerdì 10 marzo 5.000 membri di tribù di nativi americani e loro sostenitori – celebrità, attivisti per la pace e per l’ambiente, veterani e studenti universitari – hanno marciato su Washington, D.C.  in mezzo a pioggia gelata e neve per esigere da Trump e dal Congresso americano il riconoscimento dei diritti degli indigeni all’acqua, alla terra, alla sovranità e alla cultura.

“Abbiamo capito fin dall’inizio che l’oleodotto Dakota Access era solo una parte di una lotta più ampia per i diritti e la sovranità degli indigeni” ha detto Dallas Goldtooth dell’Indigenous Environmental Network, uno dei gruppi più attivi nella protesta di Standing Rock. “La resistenza sta crescendo,” ha aggiunto. “Il fuoco di Standing Rock arde intenso in innumerevoli comunità in tutto il paese, native e no. L’acqua è vita. Attaccando la nostra acqua Donald Trump sta attaccando le nostre vite, le nostre famiglie e il nostro diritto all’auto-determinazione”.

Parlando davanti alla Casa Bianca il capo della tribù Sioux di Standing Rock Sioux David Archambault II ha spronato i manifestanti a restare attivi anche in mancanza di risultati immediati. “Durante l’ultimo anno gente di tutto il mondo ha viaggiato a costo di grandi sacrifici per stare con noi a Standing Rock,” ha detto Archambault. “Dobbiamo affrontare molti ostacoli e difficoltà, ma non siamo sconfitti”.

“Continuiamo a esprimere la nostra solidarietà alla resistenza di Standing Rock. Come veterani, vediamo il collegamento tra l’avidità, il razzismo, la violenza e la distruzione ambientale nelle nostre comunità e la guerra e il militarismo all’estero” si legge in una dichiarazione di Veterans for Peace, i cui membri hanno partecipato alla marcia di venerdì.

Il giorno prima della marcia vari rappresentanti tribali hanno incontrato Bernie Sanders per parlare delle loro preoccupazioni. “Godete di un appoggio maggiore di quello che pensate” ha detto Sanders, citando la significativa risposta nei social media ricevuta dalla sua pagina quando parla di temi legati ai nativi americani. “Il vostro lavoro, il mio lavoro è unire tutte queste persone per dire a Trump e ai suoi amici delle multinazionali che non possono fare così, ma per questo abbiamo bisogno di una strategia”.