In Yemen civili e ospedali sono sotto assedio, l’impatto del conflitto è devastante sia per il numero di vittime dirette sia per il collasso dei sistemi sanitari, e i bisogni medici della popolazione sono enormi.

VIDEO-TESTIMONIANZA Il medico italiano dr. Roberto Scaini sta rientrando in Yemen per la quarta volta per riaprire l’ospedale di Haydan che era stato distrutto nell’ottobre del 2015. In questa video-testimonianza con immagini dal paese racconta la sua esperienza e rilancia l’appello di MSF: https://youtu.be/Nozf8BEQsNw

“In Yemen ho constatato direttamente come la maggior parte delle strutture sanitarie siano state danneggiate o distrutte con crudele sistematicità. Ho visto madri con in braccio i loro bambini malati, spesso malnutriti, aspettare le cure di chi fa quello che può fra le macerie di un ospedale bombardato. In questa guerra che non ha più regole non possiamo accettare che la dignità dell’uomo venga calpestata in questo modo. La popolazione è in una gravissima sofferenza e dobbiamo fare qualcosa subito” ha detto il dr. Roberto Scaini di MSF (testimonianza completa in coda).

INIZIATIVA ONLINE – Domani alle 18.00 tramite la piattaforma THUNDERCLAP partirà un “twitter storm” con un messaggio di denuncia per chiedere il rispetto di civili e strutture sanitarie in Yemen. Tutti possono partecipare iscrivendosi con i propri account social : https://www.thunderclap.it/projects/52916-tweet-for-taiz-yemen

RAPPORTO MSF – Per approfondire, vi ricordiamo il recente rapporto sulla situazione di Taiz, la terza città del paese, sulla linea del fronte, dove da quasi due anni la popolazione vive in un continuo stato di paura e sofferenza: http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/yemen-cure-mediche-sotto-assedio-taiz

 

– TESTIMONIANZA DI MEDICI SENZA FRONTIERE –

“La guerra in Yemen, che nell’indifferenza generale non ha rispetto per niente e per nessuno”

Dr. Roberto Scaini, medico di MSF

“Lo Yemen da quasi due anni è sconvolto da una guerra che nell’indifferenza generale sembra non avere più rispetto per niente e per nessuno. Ho potuto constatare direttamente come la maggior parte delle strutture sanitarie siano state danneggiate o addirittura distrutte con una crudele sistematicità.

La città di Taiz è oggi sotto assedio e per la popolazione civile è quasi impossibile trovare un posto sicuro dove ricevere delle cure mediche appropriate. L’ospedale di Haydan che forniva cure gratuite a una popolazione di circa 200.000 abitanti – ospedale supportato da Medici Senza Frontiere – è stato bombardato in una notte dell’ottobre del 2015.

Quello che ho potuto vedere proprio ad Haydan poche settimane fa sono madri con in braccio i loro bambini malati, spesso malnutriti, aspettare le cure mediche di chi ad oggi fa quello che può fra le macerie di un ospedale che è stato bombardato.

In questa guerra che non ha più regole non possiamo accettare che la dignità dell’uomo venga calpestata in questo modo.

Riparto insieme ad alcuni colleghi fra poche ore per lo Yemen. E mi recherò proprio ad Haydan per riaprire l’ospedale che è stato bombardato, perché per noi il messaggio è chiaro: la popolazione è in una gravissima sofferenza e dobbiamo fare qualcosa subito.”

MSF lavora in 11 ospedali e centri sanitari in Yemen e supporta altri 18 ospedali o centri sanitari in nove governatorati (Taiz, Aden, Al-Dhale’, Saada, Amran, Hajjah, Ibb, Hodaida e Sanaa), con circa 1.600 operatori, tra cui 82 internazionali. Lo Yemen è una delle missioni più importanti di MSF in termini di operatori umanitari coinvolti.